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Tra i creditori il Billionaire, la Yespica e la Satta

Tra i creditori il Billionaire, la Yespica e la Satta

 

Mercoledì 13 Giugno 2012, 12:40

17 Aprile 2020, 12:48

Il nome di «Melly» Satta, la fiamma del centrocampista del Milan, Kevin Prince Boateng, è nella lista di quei creditori iscritti nel concordato preventivo aperto dinanzi al tribunale di Bari, dall’ex re degli orologi Cronotech, all’anagrafe Giovanni Fasciano, 41 anni, ex amministratore della «Watch service» (già Global Watch industries) la società di Modugno leader nella commercializzazione internazionale di milioni di pezzi in Italia e in Asia. La Satta aspetta da tempo che le venga pagato il cachet per l’attività di testimonial resa per l’azienda modugnese nota per la sponsorizzazione della Formula Uno e per i legami di amicizia tra il suo patron, Giovanni Fasciano, e il re della Costa Smeralda, Flavio Briatore, suo testimone di nozze con Elisabetta Gregoraci. 

Ma l’ex velina è in buona compagnia: con lei, tra i circa 600 creditori che aspettano di essere soddisfatti (principalmente le banche), c’è anche l’avvenente Aida Yespica , vincitrice morale dell’ultima edizione dell’Isola dei famosi. Migliaia di euro di debito che sono spiccioli rispetto alla montagna di debiti di circa 40 milioni che soffoca l’azienda di Fasciano. Fino a qualche anno fa una vera e propria holding da 75 milioni di euro di fatturato che dal 2004 al 2007 era riuscita a raddoppiare il volume di affari: in portafoglio aveva marchi come Blumarine, GFFerrè, Exté, Diadora, Sweet Years, Romeo Gigli, Givenchy, Billionaire, Hollywood Milano, Baci & Abbracci, Polizia di Stato e la squadra di calcio del Milan e della Juventus (tra i creditori in attesa), per i quali produceva in esclusiva mondiale orologi griffati. 

Il declino dell’azienda sarebbe iniziato poco tempo dopo il matrimonio di Giovanni Fasciano ed Enrica Nino (studentessa di Palese) che fece parlare le cronache mondane. In tanti ricordano ancora quel pomeriggio del 20 settembre del 2008 quando la Basilica di San Nicola, location per la celebrazione delle nozze, si trasformò in un grande palcoscenico. Una festa da mille e una notte il cui conto finale sarebbe però finito nei bilanci della società per poco più di 800mila euro. 

Sul punto c’è un verbale dettagliato della Guardia di finanza che avrebbe acceso i riflettori su una voce iscritta nel bilancio della società come «meeting aziendale» che coincide con la data delle nozze di Fasciano. Il dubbio, secondo i finanzieri, è che il matrimonio sia stato pagato con i soldi dell’azienda. (Nicola Pepe)

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