L’invaso costruito negli anni tra il 1970 e il 1982, lungo il corso del fiume Sinni, pur essendo il più grande invaso in terra battuta d’Europa, non sarà sicuramente ai massimi storici. Per problemi di manutenzione l’Ente irrigazione e l’Autorità di Bacino, a cui compete la gestione, non potranno mantenere la diga ai livelli massimi. Tutta colpa del manto di impermiabilizzazione che risulta segnato. I tecnici dei due enti stanno cercando di capire a quale profondità sia arrivata la frattura, me è evidente che al di sopra di quel segno non si potrà certo andare. Quindi, l’invaso non potrà essere mantenuto ai massimi livelli, ma dovrà sicuramente essere svuotato un po’.
Una situazione delicata, dunque, per quella diga entrata in funzione nel 1983 e che oggi sbarra il corso del fiume Sinni nel punto in cui il letto del fiume si restringe, in corrispondenza di una quota di fondo alveo pari a 194.00 metri sul livello del mare (garantendo tra l’al - tro l’approvvigionamento industriale dell’Ilva di Taranto). Ma quanto tempo sarà necessario per sistemare la situazione? Quanti giorni serviranno ai tecnici per capire la gravità della lesione? Impossibile saperlo anche perché i vertici dell’Ente irrigazione - contattati telefonicamente - non hanno risposto. [a.i.]