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Voci dal rione Bozzano: «Se al Comune simili scenari, tipo Napoli, stanno bene, allora... ci arrendiamo»

 

Domenica 27 Marzo 2011, 09:59

02 Febbraio 2016, 23:05

Se alla Minnuta i residenti protestano, al rione Bozzano sono quasi... in rivolta. Anche in questa zona urbana, il problema di fondo è che la gente non rispetta i giorni di conferimento di carta e plastica: se le due tipologie di rifiuto differenziato vanno riposte, rispettivamente, il mercoledì e il sabato, già nei giorni precedenti sono visibili, nei punti prestabiliti (ma anche... altrove, perchè in molti non rispettano neppure il luogo di conferimento), i sacchetti colmi, che poi inevitabilmente restano abbandonati per strada per diversi giorni, sino al loro ritiro. «Ah se ci fossero i cassonetti... - sospira Rocco Errico, residente nel rione Bozzano -; purtroppo, però, non ci stanno più ed il guaio è che ognuno ripone i sacchetti sul marciapiede anche in giorni diversi da quelli prefissati. Ma dico io: posso capire l’umido che, a tenerlo per giorni in casa, puzza ed è antigienico, ma la carta e la plastica non provocano tale inconveniente ed anche di spazio ne occupano poco. E invece, tanta gente si ostina a ricadere sempre nello stesso errore». 

Quello appena descritto, però, non è l’unica nota negativa riscontrata nel quartiere: «Già perchè, oltre al fatto che, giorno dopo giorno, l’accumulo di sacchetti si fa sempre più grande, c’è anche l’ulteriore aspetto che il ritiro non avviene mai in orario. Oggi (ieri per chi legge, ndr), ad esempio, è giorno di raccolta della plastica: ebbene, a pomeriggio inoltrato, i sacchetti sono ancora lì e chissà quando passeranno a raccoglierli. La naturale conseguenza di ciò è che molto spesso si vengono a creare degli scenari in tutto e per tutto simili a quelli che tempo fa si riscontravano a Napoli, se non anche peggio!». 

Polemiche, infine, anche per il conferimento dell’umido: «Lasciare fuori dai condomini i piccoli contenitori - precisa Errico - può andar bene se si tratta di edifici con poche famiglie, come ad esempio al rione Casale. Ma nei grossi condomini non si fa altro che aggiungere degrado al degrado, con tanti contenitori ammassati per strada. Perchè allora non tornare al vecchio sistema di raccolta, laddove le proteste sono molteplici e pressochè quotidiane?». «Se poi al Comune - conclude - va bene così, se cioè il degrado che ne scaturisce rientra per gli amministratori nell’ordinario, allora... è un altro discorso!».
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