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La sfida di Vincenzo, il barman partito da Cassano per incantare i britannici

 
anna larato

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La sfida di Vincenzo, il barman partito da Cassano per incantare i britannici

Vincenzo Favatà 27 anni cassanese è entrato nella classifica dei migliori 100 bartender del Regno Unito

Giovedì 04 Marzo 2021, 14:36

Nell’era post-Brexit non sono tante le storie di emigrazione felice nel Regno Unito . Una di queste è sicuramente quella di Vincenzo Favatà 27 anni cassanese doc, trasferitosi nella spumeggiante capitale britannica qualche anno, entrato nella classifica dei migliori 100 bartender del Regno Unito e che mira al titolo di miglior bartender del mondo.

Vincenzo ci racconta questa avventura. «Nel 2019 , mi ero da poco trasferito a Londra , mi viene offerta la posizione di senior Bartender. E mi sento finalmente pronto ad affrontare la competizione più prestigiosa nel mondo della Mixology, i World Class, che termina con la premiazione del miglior bartender del mondo. Passo i vari step della gara creando drink che hanno concetti differenti ma ugualmente complessi quali condivisione, comunicazione positiva e radici. Raggiungo così la fase finale e finalmente a marzo 2020 entro nella classifica dei migliori 100 bartender del Regno Unito. La gara, destinata a concludersi in settembre, subisce però varie interruzioni a causa della pandemia mondiale dell’anno scorso, tuttavia non viene mai annullata ed ad inizio 2021 riprende con un nuovo concetto per la semifinale. Le restrizioni dovute al Covid hanno fatto sì che la semifinale avvenga da remoto. E così - prosegue Favatà - noi concorrenti abbiamo creato i drink a casa e li abbiamo spediti alla giuria eliminando i prodotti freschi. Durante la gara che avverrà in videochiamata tramite Zoom, dovrò presentare il mio drink, ed i giudici lo proveranno in diretta con me».
Favatà ha iniziato a lavorare al cocktail circa un mese fa. «Ci ho messo dentro tutto me stesso. Ho creato un concetto di drink musicale, abbinando una colonna sonora per ogni ingrediente che parli delle mie radici e delle mie passioni. La mia presentazione è ricca di sorprese, il drink è buono e la storia che c’è dietro è vera. La gara avverrà tra qualche giorno».
Insomma il lavoro di bartender per Vincenzo non è una semplice mansione, ma una passione «che viene da dentro» , che lo ha spinto a specializzarsi nel settore, con quel tocco vintage che ricorda molto i suoi colleghi del secolo scorso, che miscelavano Rum e Cointreau di nascosto a causa del proibizionismo.

Vincenzo entra nel «Cahoots» un locale rinomato a livello internazionale dagli esperti del settore. tre anni fa con la posizione da barback. Pochi anni gli sono bastati per farsi un nome di grande risonanza. «Ho pensato solo a lavorare sodo - conferma ed in poco tempo mi ritrovo Junior Bartender e poi Bartender, ottenendo risultati a livello personale in varie competizioni ed insieme a Cahoots, che tra le varie entra addirittura nella lista dei migliori bar del mondo».

Domanda fatidica: soddisfatto di quel che ha fatto finora? «In questo locale ho trovato davvero la mia dimensione - risponde col sorriso - sono felice, lavoro un sacco, sono soddisfatto e non ho mai dimenticato da dove vengo: il mio attaccamento a casa trasfigura dalle ricette dei miei drink. La mia cara Puglia, l’Italia, la mia famiglia e le mie esperienze sono le migliori muse ispiratrici, inoltre mostro con fierezza al mondo le bellezze che la mia terra ha da offrire. Il mio obiettivo finale, infatti, è quello di far tesoro di tutta l’esperienza accumulata in giro e portarla a casa, un indomani, per far crescere la mia terra praticament».

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