Lo ammetto non avevo mai letto nulla di Franco Cassano, non sono una lettrice di saggi, poi un giorno mi regalarono Modernizzare stanca (il Mulino ed.) e fu amore a prima vista! Partendo da quel libro mi appassionai ai suoi precedenti, in particolar modo a Il pensiero meridiano... «Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne soltanto la copertina».
Quello che mi colpiva della sua scrittura era la sommessa poeticità e la grandissima teatralità. Nella mia mente e nel mio cuore cominciò a farsi largo un’idea. Franco ed io non ci conoscevamo, poi una sera cenando in un ristorante mi accorsi che lui era a pochi tavoli da me e, vincendo un certo imbarazzo, mi presentai, mi complimentai e gli proposi il progetto di un reading dei suoi scritti. Lui sorrise e ricordo la sua espressione quasi tra l’incredulo e il divertito per la mia proposta. Un reading sui suoi scritti? Com’era possibile? Accettò la mia sfida. Da quel momento nacque un bellissimo rapporto di stima, affetto e amicizia.
Mi misi subito al lavoro con la complicità di sua moglie Luciana e della comune amica Marina Losappio Triggiani. Nacque così Ci sono giorni (titolo tratto da un brano di Modernizzare stanca), un alternarsi di letture e musiche sapientemente scelte da Gianluigi Trevisi. Per Franco quel reading doveva essere una sorpresa, non sapeva nulla di quello che avrebbe visto e ascoltato. Finalmente ci fu l’evento al «Caffè d’arte» di Bari, Franco era seduto in prima fila visibilmente incuriosito e commosso. Alla fine, sugli applausi lo presi per mano e lo invitai accanto a me. Ricordo che rimase in silenzio con gli occhi bassi tormentando un pezzo di carta tra le mani, la sua emozione era evidente, anche la mia e quella del pubblico, poi abbracciandomi mi disse semplicemente grazie. La sua dedica nel libro dice: «A Carmela, ringraziandola per l’emozione che mi ha regalato con la sua passione e la sua arte e perché chi scrive sogna sempre di incontrare persone come lei».