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Carmela Vincenti
02 Febbraio 2021
Lo ammetto non avevo mai letto nulla di Franco Cassano, non sono una lettrice di saggi, poi un giorno mi regalarono Modernizzare stanca (il Mulino ed.) e fu amore a prima vista! Partendo da quel libro mi appassionai ai suoi precedenti, in particolar modo a Il pensiero meridiano... «Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne soltanto la copertina».
Quello che mi colpiva della sua scrittura era la sommessa poeticità e la grandissima teatralità. Nella mia mente e nel mio cuore cominciò a farsi largo un’idea. Franco ed io non ci conoscevamo, poi una sera cenando in un ristorante mi accorsi che lui era a pochi tavoli da me e, vincendo un certo imbarazzo, mi presentai, mi complimentai e gli proposi il progetto di un reading dei suoi scritti. Lui sorrise e ricordo la sua espressione quasi tra l’incredulo e il divertito per la mia proposta. Un reading sui suoi scritti? Com’era possibile? Accettò la mia sfida. Da quel momento nacque un bellissimo rapporto di stima, affetto e amicizia.
Mi misi subito al lavoro con la complicità di sua moglie Luciana e della comune amica Marina Losappio Triggiani. Nacque così Ci sono giorni (titolo tratto da un brano di Modernizzare stanca), un alternarsi di letture e musiche sapientemente scelte da Gianluigi Trevisi. Per Franco quel reading doveva essere una sorpresa, non sapeva nulla di quello che avrebbe visto e ascoltato. Finalmente ci fu l’evento al «Caffè d’arte» di Bari, Franco era seduto in prima fila visibilmente incuriosito e commosso. Alla fine, sugli applausi lo presi per mano e lo invitai accanto a me. Ricordo che rimase in silenzio con gli occhi bassi tormentando un pezzo di carta tra le mani, la sua emozione era evidente, anche la mia e quella del pubblico, poi abbracciandomi mi disse semplicemente grazie. La sua dedica nel libro dice: «A Carmela, ringraziandola per l’emozione che mi ha regalato con la sua passione e la sua arte e perché chi scrive sogna sempre di incontrare persone come lei».
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