Ruvo di Puglia - La voglia di guardare in maniera differente e alternativa la terra che ci circonda unita alla volontà di conoscere, scoprire e riscoprirsi. È questo lo stimolo che ha spinto tre giovani a intraprendere un percorso duro, intenso e magnifico alla scoperta dei confini murgiani.
Martedì 28 luglio, alle prime luci dell’alba, è cominciato il cammino dei ruvesi Michele Di Modugno, Stefano De Benedittis e Francesco Marcone.
Zaino in spalla e tanto desiderio di vivere a contatto con la natura. Un viaggio alla scoperta di se stessi. Il medesimo che, in maniera differente ma altrettanto intensa e significativa, Michele e Stefano hanno intrapreso all’interno della scuola e associazione «Bembè arti musicali e performative» di Tommaso Scarimbolo. È proprio da quelle lezioni che i due grandi amici hanno maturato l’intenzione di catapultarsi in questa realtà e in questa esperienza.
«Abbiamo sempre avuto l’abitudine di andare in giro sulla Murgia - commentano Michele e Stefano - per trascorrere il tempo libero. Questa passione è nata grazie a Tommaso. Lui ci ha insegnato a guardare in maniera differente questo territorio. Abbiamo deciso di intraprendere l’avventura sia per staccare dalla vita quotidiana che per ispirazione artistica».
Continuano: «Siamo partiti in tre con la voglia di scoprire. Abbiamo vissuto diverse esperienze ed emozioni. Non è stato per nulla semplice, infatti siamo siamo tornati in due perché Francesco ha deciso di concludere prima questo percorso».
Cinque giorni trascorsi alla scoperta dei colori, sapori e odori dell’Alta Murgia.
«Il primo giorno siamo partiti dal Bosco del Trullo di Sotto - continuano i camminatori -, abbiamo proseguito per la Rocca del Garagnone e infine siamo giunti a Poggiorsini per trascorrere la notte. Il secondo giorno, partendo da Poggiorsini, ci siamo diretti verso il Lago di Serra del Corvo, Fontana Vetere e infine il Castello di Monteserico. Posto incantato in cui è possibile innamorarsi del silenzio e ascoltare i suoni della natura».
Superato quindi il confine con la Basilicata, il terzo giorno hanno visitato Irsina, Matera e il Lago di San Giuliano. «Il quarto giorno abbiamo ammirato l’antichissimo Santuario della Madonna di Picciano e infine, il quinto giorno siamo stati a Gravina».
Dice Michele Di Modugno: «È stata un’esperienza molto utile, che mi ha dato la possibilità di calmarmi e staccare dalla vita frenetica che viviamo. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere tanto e di capire quale sia l’essenziale per vivere». Incalza Stefano De Benedittis: «È stato un cambio di velocità. In città è come se stessimo sempre su una macchina da corsa e il cammino ha rallentato tutto questo. Hai la possibilità di vedere tutto in maniera differente».
Concludono in coro: «Ringraziamo quanti ci hanno accompagnati in questa esperienza che sicuramente ripeteremo. Ci auguriamo di poter ispirare altri ragazzi e magari di intraprendere un nuovo viaggio in tantissimi».