POGGIORSINI - Poggiorsini torna a ospitare domani 2 giugno «Voler bene all'Italia», la festa dei piccoli Comuni promossa da Legambiente, Uncem e Symbola, giunta quest’anno alla XVII edizione. Dal Comune più piccolo dell’Alta Murgia, 1.450 abitanti, sarà celebrata l’Italia dei borghi e delle aree interne, per valorizzarne il patrimonio ambientale, culturale, architettonico ed enogastronomico. Slogan di quest’anno è «Riconnettiamo il Paese», che sottolinea la necessità mantenere vive le connessioni tra comunità e territori, realizzando infrastrutture per superare il digital divide.
Circa il 54% del territorio italiano è formato da piccoli comuni. Territori al di sotto dei 5mila abitanti che puntano su innovazione e sostenibilità, turismo di prossimità, valorizzazione e tutela dell’ambiente, impegnandosi per contrastare lo spopolamento e la riduzione dei servizi essenziali. A loro Legambiente dedica la prima edizione del Premio Voler Bene all’Italia, special edition #RiconnettiamoilPaese, che dà voce alle storie che giungono dalle aree interne particolarmente segnate dal Covid-19. Dieci le realtà premiate da Nord a Sud Italia, tra cui scuole, aziende locali e parchi che si sono distinti nel campo della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica. In Puglia ha ricevuto un riconoscimento Roseto Valfortore, nel foggiano, Comune attento a uno sviluppo locale sostenibile e pioniere nella produzione di energia rinnovabile con l’installazione della prima pala eolica di proprietà comunale.
La diretta da Poggiorsini si svolgerà domani alle ore 11 sulla pagina Facebook di Legambiente Puglia.
Da Poggiorsini sarà lanciato un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sottoscritto da numerosi sindaci, affinché vengano messe in atto misure di sostegno per i piccoli comuni. «La pandemia – si legge nell’appello – ha posto all’attenzione di tutti la necessità di ripensare l’organizzazione e la fruizione dei territori e in questo anche il ruolo che i piccoli Comuni hanno nella tenuta delle comunità. Per fare questo è necessaria una grande opera di riconnessione del Paese, nel ricomporre l’originario policentrismo e l’armonico modello di urbanità. Al centro delle infrastrutture per la ripartenza dell’economia dovrà necessariamente esserci la connessione veloce come diritto di cittadinanza, che colmi in tempi certi lo scarto del digital divide, ancora oggi infatti oltre 3.900 Comuni sono sprovvisti di linea dati veloce, 1.200 Comuni non ricevono un segnale stabile per la telefonia mobile e 5 milioni di italiani non ricevono adeguatamente il servizio televisivo. Questa è una precondizione perché i territori e le comunità possano essere protagoniste della rinascita del Paese».