BARI - Gli attacchi degli Houthi, ribelli yemeniti, alle navi mercantili in transito nell’area del Mar Rosso hanno fatto lievitare in poche settimane i costi di spedizione e allungato i tempi di consegna delle merci. Per comprendere la gravità della situazione basta leggere una cartina geografica. Il Mar Rosso e il Golfo di Aden sono percorsi da tutte le navi che passano attraverso il Canale di Suez. Oltre il 30% del commercio marittimo mondiale passa attraverso il Canale di Suez, una delle rotte di navigazione più importanti al mondo, perché collega il Mediterraneo con l’Oceano Indiano.
A causa degli attacchi ai mercantili, sempre più compagnie di navigazione stanno evitando questa rotta, scegliendo piuttosto un viaggio più lungo di 6.000 chilometri intorno al Capo di Buona Speranza, sulla punta meridionale del Sudafrica pur di non perdere il carico. Oppure, in molti casi, annullano il viaggio e posizionano le loro navi in un luogo sicuro fino a quando non sarà possibile continuare. La situazione del commercio è gravemente compromessa non solo per le compagnie di navigazione, ma anche per gli spedizionieri e i loro clienti. E per noi tutti, consumatori finali dei prodotti (la quasi totalità) che viaggiano sulle autostrade del mare. La questione geopolitica è molto complessa perché si tratta di un conflitto la cui la durata, al momento, è indeterminata. La deviazione attraverso il Sudafrica aumenterà i tempi di transito per le rotte tra Asia ed Europa da 7 a 20 giorni. Il percorso più lungo attraverso il Sudafrica, comporta un aumento del consumo di carburante, che a sua volta si traduce in un aumento dei prezzi. A tutto questo si aggiungano i costi lievitati per assicurare il carico. Si parla di aumenti dei premi assicurativi fino al 250% a causa del rischio di guerra.
CONTINUA A LEGGERE SULLA DIGITAL EDITION OPPURE SUL CARTACEO