Sono tre i Paesi interessati a prendere il comando di «Aspides», la nuova missione dell’Unione Europea in Mar Rosso a protezione delle rotte commerciali dagli attacchi degli Houthi. In «pole position» ci sono Italia, Francia e Grecia. La decisione sarà presa al consiglio informale Difesa in programma per oggi a Bruxelles. In attesa della scelta definitiva, è ormai definito che per dar vita alla missione, saranno impiegati mezzi e uomini provenienti da sette Paesi europei, che forniranno le tre navi chieste dal Servizio di Azione Esterna dell’Ue per avere l’impatto necessario a creare una cornice di deterrenza e sicurezza nell’area. Oltre alle navi, secondo funzionari europei, i sette Stati coinvolti nell’operazione forniranno anche assetti aerei.
La forza navale europea sarà operativa tra la fine di febbraio e i primi di marzo. Fino ad allora l’Italia continuerà a difendere il traffico mercantile con una propria fregata, che già da mesi opera nel Mar Rosso. In questi giorni infatti è arrivata in zona di operazioni la Fremm «Federico Martinengo», unità navale che, dotata dei sistemi missilistici Aster 15 e Aster 30, è in grado di fare fronte agli attacchi portati dagli Houthi nelle ultime settimane ai danni dei mercantili in transito. Il suo sistema radar è capace di intercettare razzi lanciati dalla terraferma, barchini in avvicinamento o elicotteri ostili, ben prima che questi possano rivelarsi una minaccia per sé o per le navi cargo che la fregata dovrà scortare.
Con tutta probabilità sarà proprio la fregata «Martinengo», almeno nelle prime fasi della missione «Aspides», a rappresentare le forze operative italiane in Mar Rosso. Al «Martinengo» si potrebbe aggiungere una seconda unità navale. La Marina infatti sta pianificando la partenza di un cacciatorpediniere, con tutta probabilità, potrebbe trattarsi del «Caio Duilio», nave della Classe Orizzonte. Quest’ultima, nel caso in cui il comando delle operazioni toccasse all’Italia, potrebbe ricoprire il ruolo di nave-bandiera della missione.
Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, «l’Italia ha programmato di mantenere una nave nell’area del Mar Rosso almeno fino al prossimo anno. Siamo la nazione che ha probabilmente più interesse nell’area». È importante evidenziare che «nel Mar Rosso passi il 45% dei traffici commerciali che interessano l’Italia. In quell’area - spiega il ministro -, abbiamo distaccato una nave militare che era già in zona (il Martinengo, ndr), perché c’era già un’operazione europea e internazionale anti pirateria (la missione Atalanta, ndr). Stati Uniti e Gran Bretagna hanno capito che gli Houthi non attaccano tutte le navi - conclude Crosetto -, non attaccano le navi cinesi o russe. Il che, a lunga scadenza, rafforzerebbe le compagnie cinesi e russe. Siamo di fronte a una doppia guerra, una guerra ibrida combattuta sull’economia».