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Matera, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo inaugura il museo diocesano

 
Carmela Cosentino

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Carmela Cosentino

Matera, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo inaugura il museo diocesano

L’arcivescovo neoeletto vescovo della Diocesi di Cesena-Sarsina ha inoltre salutato i rappresentanti delle istituzioni civili e militari

Martedì 11 Marzo 2025, 15:08

MATERA - I saluti. Gli abbracci. Le parole di ringraziamento, tante e da più parti, per mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, neoeletto vescovo della Diocesi di Cesena-Sarsina e ormai al termine del suo ministero episcopale nell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, che nella Basilica Cattedrale ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni civili e militari sottolineando l’importante ruolo che ricoprono all’interno della comunità e per tutto il territorio. «Ruolo - ha detto mons. Caiazzo - che diventa fondamentale soprattutto in quest’anno del Giubileo in cui siete chiamati a contribuire a riaccendere la speranza, perché c’è troppo buio, rassegnazione, paura, pessimismo e solitudine, specie tra i giovani costretti a lasciare la nostra amata Basilicata». In questo scenario, ha proseguito, «voi siete una certezza ogni volta che, con il vostro impegno e sacrificio, riuscite a riaccendere quella fiammella che diventa luce, aiutandoci a difendere la dignità umana e a tracciare una progettualità seria, frutto di una programmazione comune. Grazie per tutte quelle volte che, attraverso il vostro intervento, riuscite a riaccendere la luce negli occhi e a ridare il sorriso».

Al termine del saluto, dopo il concerto dei Cantori materani diretti dal maestro Alessandra Barbaro, la visita guidata alla nuova ala del Polo Culturale Ecclesiastico che comprende il Museo, la Biblioteca e l’Archivio. Uno spazio espositivo con due nuove sale che si estende oggi su una superficie di oltre 100 metri quadri. Nella prima sala sono esposte le opere restaurate di recente insieme ad alcuni manufatti realizzati per il Congresso eucaristico nazionale, tra i quali l’altare e l’ambone utilizzati per la Messa con Papa Francesco, il 25 settembre del 2022. Tra le opere in mostra, la tela del pittore Carlo Sellitto, datata 1605. «Quest’opera – ha spiegato Marco Pelosi vicedirettore del Museo diocesano - per i materani ha sempre avuto un valore fondamentale tanto che una della navate della Cattedrale, quella di destra, prendeva il nome di navata di San Nicola. Un quadro però che non nasce isolato ma all’interno di una pala d’altare che era posizionata nella Cappella del Presepe. Abbiamo scoperto attraverso gli studi, e perché emersa data e sigla sulla tela, che è un’opera giovanile di Sellitto datata 1605, una notizia importante dal punto di visto storico artistico».

Nella seconda sala, una tomba del IV secolo a.C. scoperta nel 2019, insieme ad un corredo funerario, composto da 21 vasi, che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata ha concesso in prestito al Museo diocesano per farne oggetto di un’esposizione temporanea. La nuova ala del Polo culturale ecclesiastico di Matera è una delle opere-segno che l’Arcidiocesi lascia sul territorio dopo il XXVII Congresso Eucaristico Nazionale sul tema “Torniamo al gusto del pane”, celebrato a Matera dal 22 al 25 settembre del 2022. Gli altri segni sono la Mensa della fraternità “don Giovanni Mele” e il Centro Polifunzionale “La Luce” di Pisticci, intitolato a Don Leonardo Selvaggi, inaugurato ieri mattina.

«L’augurio – ha detto mons. Caiazzo - è di poter presto concretizzare il quarto segno avviando una cooperativa che produca l’uva per il vino della Santa Messa. Abbiamo già avviato una trattativa nella zona di Serra Marina, sperando che si concretizzi al più presto. Siamo grati alla Cei per il generoso contributo di 160mila euro che ha reso possibile questi progetti».

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