MATERA - Una città piena di cantieri? Certamente. Ma riguardano opere che contribuiranno a cambiare il volto della città, disagi a parte. E questi ultimi sono, comunque, necessari. «Questi interventi sono un valore aggiunto, significa che si fanno cose. Poi non possiamo scegliere di posticipare o anticipare i lavori, in quanto abbiamo le scadenze Pnrr e bisogna correre. Entro il 2026 si dovranno chiudere i cantieri», dice il sindaco Domenico Bennardi. Entro quella data, del resto, dovrebbe completarsi anche il cosiddetto “Parco del Campo”, il progetto che punta a riqualificare l’area dello stadio “XXI Settembre - Franco Salerno”. Se ne è parlato, da ultimo, venerdì scorso, nel corso di un incontro pubblico di confronto sull’intervento con lo stesso Bennardi, gli assessori Antonio Materdomini (Urbanistica e Sport) e Angelo Cotugno (Opere pubbliche), e il progettista, l’architetto Matteo Rocca.
«È stata l’occasione per presentare il progetto di fattibilità – continua il Bennardi –. Seguiranno quelli definitivo e l’esecutivo, che terranno conto anche dei suggerimenti venuti, nel corso della iniziativa, da parte del mondo calcistico, del volley e della scherma (ricordiamo che lo stadio ospita due palestre di questi sport, ndr.), come pure dai tifosi. Cercheremo di fare sintesi di tutto ciò nelle fasi successive di progettazione».
Al centro di tutto non c’è solo che lo stadio “si rifà il look”. «Si tratta, in particolare, di un progetto di rigenerazione urbana e sociale, che guarda allo sport come un’occasione e un volano per rigenerare socialmente il rione Piccianello e connettere l’attuale area chiusa da mura dello stadio con il resto del quartiere oltre che alla città. Ci sarà una nuova connessione di mobilità, abbattendo quelle alte mura e creando percorsi pedonali. È chiaro che delle “barriere“ di protezione resteranno, considerando le misure di sicurezza inevitabili specie in considerazione di gare delicate in tal senso, dove le distanze vanno mantenute».
Ricordiamo che l’attività sportiva, legata agli stati di avanzamento dei lavori, con il prossimo campionato sarà trasferita allo stadio del borgo La Martella, che sta completandosi.
Dare vita al progetto Parco del Campo, evidenzia il sindaco, non ha significato «prendere soldi dal bilancio comunale. Il Comune ha vinto un bando del Pnrr di rigenerazione urbana e sociale e non di mero rifacimento dello stadio. Solo così lo abbiamo vinto. In caso contrario, non avremmo avuto un esito positivo come è accaduto per molte altre città, in quanto avevano candidato il rifacimento dei loro impianti sportivi e il Pnrr non va in quella direzione. Avendo noi presentato il tutto in una ottica coerente, ciò ci ha consentito di arrivare a ottenere quasi 14 milioni di finanziamento che sono extra bilancio. Insomma, non pesano sulle tasche dei cittadini ma ci permetteranno comunque di riqualificare il “XXI Settembre” fin dove è possibile. È chiaro che quel finanziamento non è tantissimo. Non potremo realizzare, ad esempio, stalli interrati per la sosta come pure le coperture sulle due tribune. Di certo, la riqualificazione riguarderà la demolizione della palestra, che ha una copertura integrale in eternit, per rifarla; come pure ci sarà l’area dei bus per le squadre ospiti e anche qualche stallo per la sosta, lavorando ai margini dell’attuale area».
Si parlava di valorizzare l’ingresso monumentale e l’adiacente area dove era operativa l’area di servizio, entrambi due progetti di architettura l’una del periodo fascista l’altra legata all’Eni di Enrico Mattei.
«Il portale di ingresso monumentale del 1934, disegnato dall’ing. Vincenzo Corazza (fu autore delle maggiori architetture del “Ventennio” in città, ndr.), sarà valorizzato anche con un isolamento visivo, liberandolo dagli ingombri. All’interno, c’è una differenza di quota e si lavorerà perché tra via Annunziatella e lo Stadio possa esserci una maggiore armonizzazione e per lasciarlo come ingresso pedonale. Una funzione che per troppo tempo non ha più avuto. L’arch. Luigi Acito, in un suo volume, non a caso l’ha definito un “Arco di Trionfo”. Mi piace molto questa cosa, che ne risalta la identità storica, oltre al fatto che permetterà di scendere con una bella scalinata e una rampa anche per disabili in una ottica di “universal design”, cioè di architettura accessibile a tutti». Ma per fare questo «si dovrà togliere la costruzione che ospita un bar proprio lì davanti. Penso che questa attività, dopo un confronto con gli Uffici comunali competenti, possa essere spostata nella ubicazione migliore che è rappresentata dalla adiacente ex stazione di carburanti. Quest’ultima, però, non rientra nel progetto che abbiamo candidato al Pnrr, cioè nel Parco del Campo, ma è in un’altra programmazione, sulla quale il Comune sta andando parallelamente avanti. L’ex stazione carburanti ospiterà quindi il bar, dove si potrebbe continuare l’attività appunto svolta nello spazio che ora preclude l’ingresso monumentale, e svolgere anche attività quale caffè letterario».