BERNALDA - Di tre ingredienti è fatta la felicità: farina, acqua e lievito. E pomodoro e mozzarella. E sale. E una frittura non la aggiungiamo? Di sei ingredienti è fatta la felicità e passa necessariamente attraverso una friggitrice.
La storia di Maria, ventottenne bernaldese, unica «responsabile» del dilagare a Bernalda e dintorni della «febbre del panzerotto», è la classica di chi ha un talento e pensa (male, ndr) di nasconderlo. Così anche Maria, per onorare la tradizione, lo lascia in cantina e butta la chiave. Fino alla caduta e conseguente frattura degli arti anteriori della signora che di panzerotti si occupava nel panificio in cui lavorava. Correva l’anno 2015 e Maria, in quell’esercizio, di altro si occupava: condiva focacce, scontrinava panini. Poi un pomeriggio decide di volerci provare: recupera la ricetta della sfortunata collega, ma abbonda con l’acqua finché, per tentativi ed errori, il lavoro in una braceria nel mentre, i panzerotti per gli amici stretti nel tempo libero e i caffè nella stazione del servizio presso la quale oggi lavora, il suo hobby diviene una necessità. Di necessità si parla, di quella che in pochi mesi, dei suoi panzerotti, Maria ha indotto a Bernalda. Panzerotti che, dai 50 della stazione di servizio diventeranno 250 a maggio, con punte di 600 al 24 agosto. E oltre non si va perché Maria è una e la richiesta tanta. Perché Maria è una e la friggitrice pure, femminile singolare.
È Maria ad occuparsi di due fasi salienti: impasto e chiusura del panzerotto. Non di secondaria importanza inoltre la temperatura dell’olio, punto sul quale si gioca la digeribilità del panzerotto nel suo complesso: «Anche i “fedelissimi della gastrite”, dopo aver mangiato i miei, si complimentano l’indomani mattina per la mancata “riproposizione” in notturna», ci confessa.
Nipote d’arte, con uno zio, zio Vincenzo, già noto «alle cronache» ed in zona per l’arte panificatoria, strettamente declinata nell’accezione ristretta della mezzaluna fritta, Maria innova e sperimenta e mette il punto fermo su dosi e tempi di impasto dopo 2 anni di approfonditi studi e… cavie.
Ha creato un claim per le sue serate: «E se lo dice Maria», un hashtag e una pagina Instagram, «Panzer-Hot». E giura di non volersi fermare qui. Alla domanda: «Hai mai pensato ad una versione “light”, magari al forno?», con una faccia comprensibilmente risentita, ribatte: «Il panzerotto è fritto. Punto». Superfluo chiedere ricette, obbligatorio degustare. Di sei ingredienti è fatta la felicità e il primo è il panzer-hot. «E se lo dice Mariaaaaa».