MATERA - Ridare lustro al villaggio del Colle Timmari. Un luogo caro ai materani, dove un tempo, chi poteva, si trasferiva in villeggiatura per cercare tregua dalla calura estiva. O trovava svago, e fresco serale, nella varie pizzerie che popolavano il borgo. Poi il villaggio ha perso quella vitalità, pur se è stato scelto come luogo da abitare da ormai diverse famiglie, anche giovani e non materane, distando una dozzina di chilometri dalla città. Resta sempre, ad oggi, luogo di attività d’eccellenza legate al settore primario.
Quale modo migliore, dunque, di risvegliare l’attenzione sul borgo riportando in auge la Festa di Dio Salvatore, perché Timmari ritrovi il suo ruolo. Ci ha pensato l’associazione Verde Colle Timmari, che domenica 10 propone i festeggiamenti rinnovati di una solennità che ha 300 anni, con al centro fede e tradizioni. I riflettori sulla collina nei giorni scorsi si erano puntati per l’episodio dell’abbattimento della statua del Cristo davanti il santuario. «La cosa, per un momento, ci aveva fatto desistere nel fare la Festa, visto che il santuario sarà un po’ al centro di tutto – ha detto Rocco Festa, presidente dell’associazione nell’incontro di presentazione, ieri in Municipio –. Ci siamo però detti che dopo questo “incidente” avevamo l’obbligo di portare avanti la festa il 10 settembre per dimostrare la nostra voglia di valorizzare Timmari e il nostro territorio con la vicinanza del Comune».
Il nuovo direttivo di Verde Colle Timmari si è insediato «lo scorso 9 luglio. Il sodalizio ha una lunga storia ma, forse, nel tempo, s’era perso un po’ l’entusiasmo. Ora hanno chiesto di farne parte pure gente che non abitano a Timmari, ma che per loro resta un luogo dei bei ricordi o ne sono innamorati per le sue ricchezze naturalistiche su tutto».
Il parroco don Gianpaolo Grieco ha illustrato il programma: «Durante l’estate la domenica apro la chiesa di San Salvatore, che è nella parte alta del colle, e i turisti che vi giungono esprimono meraviglia per ciò che trovano, scoprendo anche la vicina area archeologica. Per la Festa, invece, si inizierà in mattinata con la celebrazione della Messa nella chiesa di San Salvatore alle 9.45. Seguiranno delle attività ludiche tradizionali e passeggiate per conoscere il colle. Si proseguirà, alle 12, col trasferimento dell’effige di Dio Salvatore che sarà portata a spalle dalla chiesa fin giù al villaggio. Qui, nel pomeriggio, una banda musicale darà la sveglia a tutti e, oltre alla processione per il borgo e alla messa solenne, sarà proposto il Ballo dello Stendardo (un vessillo custodito da due secoli, ndr.). Per l’occasione ci saranno anche stand di specialità tipiche a cura di Slow Food Matera».
L’assessore alla Cultura, Tiziana D’Oppido, ha ricordato come Timmari sia «meta anche di un turismo che segue le tracce dei Templari, oltre che il Santuario si trova indicato come luogo dove poter campeggiare liberamente».
Sul patrimonio boschivo presente Michele Rubino, vice presidente di Verde Colle Timmari, ha posto l’attenzione sulla sua salvaguardia: «È a rischio di incendi e occorre tornare a fare prevenzione con opere adatte. Il rimboschimento, poi, come la manutenzione non sono state più fatte, ci sono alberi secchi e cadenti e il sottobosco è impraticabile. Come associazione solleciteremo la Provincia a intervenire». Il presidente Festa, poi, ha aggiunto il suggerimento di «far nuovamente ritornare operativo il vivaio che era attivo a Timmari». In tal senso, il sindaco Domenico Bennardi, ha anticipato di aver già chiesto «alla Provincia un Piano di gestione per i territori della Diga di San Giuliano e Timmari affinché alcune aree si possano governare con l’aiuto del privato, e ciò pure con bandi gestione per avviare attività sostenibili che possano tutelare al contempo il territorio. Questa è una sfida importante».
Quando poi sarà calata la sera, la Festa offrirà un’ulteriore sorpresa. Sarà un momento di divulgazione astronomica intitolato «Sotto il cielo di San Salvatore» con Giuseppe Bianco, astronomo dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’astrofilo Fedele De Marco che, ha spiegato, «con l’ausilio di alcuni telescopi si punterà sulla volta celeste per ammirare le costellazioni e i pianeti Giove e Saturno e si svolgerà un piccolo corso di fotografia planetaria».