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Salandra, la discarica dei veleni sui tavoli Ue: «Pioggia e frane scatenano la paura»

 
ANTONIO CORRADO

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ANTONIO CORRADO

Salandra, la discarica dei veleni sui tavoli Ue: «Pioggia e frane scatenano la paura»

Il sindaco Soranno: controlli continui, nessun rischio. Ma il caso, finito in Procura, ora è all’esame della Commissione europea

Venerdì 26 Maggio 2023, 14:20

SALANDRA - Una discarica comunale dismessa da anni e in procedura d’infrazione comunitaria, che fa letteralmente acqua (percolato inquinante) da tutte le parti. Un consigliere comunale, di maggioranza, denuncia i fatti contro il suo sindaco, mostrando prove fotografiche e documentali. E il sindaco si affretta a smentirlo, garantendo controlli e sicurezza inviolata. In mezzo, gli ambientalisti, che con le carte alla mano, denunciano lo scempio (o presunto tale) alla Commissione europea. È un mix esplosivo quello che s’annuncia sotto l’ombra della discarica. Sembrano esserci tutti gli estremi di un potenziale disastro ambientale, dietro l’impianto di contrada «Piano del governo» a Salandra, dove nei giorni scorsi le piogge avrebbero determinato un pericoloso cedimento dei rifiuti abbancati, con probabile dispersione dei liquami nel vicino torrente Gruso, quindi nel fiume Cavone e nei terreni coltivati invasi dalle piene a Pisticci, oltre che nel mar Jonio dalla spiaggia pisticcese di San Basilio.

A denunciarlo è il consigliere comunale Gianni Saponara, che da oltre un decennio segue attentamente le vicissitudini di una delle tante bombe ecologiche ancora innescate nel Materano. Il 20 maggio scorso, Pio Abiusi dell’associazione «Ambiente e legalità», ha inviato una dettagliata informativa alla Commissione europea (Direzione generale ambiente), facendo seguito alle segnalazioni già inviate a settembre 2022, corredate da verbali ispettivi dei carabinieri forestali ed i recenti rilievi dell’Agenzia regionale per l’ambiente di Basilicata (Arpab).

Ad oggi, su sei discariche per le quali la Regione Basilicata era in infrazione comunitaria, delle dodici rimanenti per le quali l’Italia era stata costituita in mora, pare che l’ente di via Anzio abbia prodotto, o stia per produrre, la certificazione di regolare chiusura su cinque di esse. Solo per Salandra non è stato ottemperato a quanto richiesto, «anzi la situazione è talmente peggiorata - denuncia Abiusi - che è difficile prevedere i tempi di ottemperanza».

I fatti - A settembre 2022, i carabinieri forestali della Stazione di Salandra denunciavano a vari enti lo sversamento di percolato. Il 30 novembre 2022, l’ufficio di Compatibilità ambientale del dipartimento Ambiente, Territorio ed Energia della Regione Basilicata, ha revocato l’Autorizzazione integrata ambientale della discarica. Arriviamo a gennaio 2023, quando l’Arpab comunica la contaminazione per superamento delle concentrazioni della soglia di contaminazione (Csc) in alcuni pozzi d’ispezione. Il 7 febbraio 2023 è la volta dell’ufficio Economia circolare, Rifiuti e Bonifiche del dipartimento Ambiente, che sollecita gli adempimenti urgenti di bonifica e messa in sicurezza d’urgenza, per un inquinamento partito in effetti il 1 agosto 2013 e via via mai trattato; fino ad arrivare ai nostri giorni, quando i documenti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Matera.

La relazione tecnica integrativa conclusiva di Arpab, lascia poco all’immaginazione: nell’impianto va fatta una messa in sicurezza d’emergenza (Mise), per evitare che l’inquinamento vada oltre i confini della discarica, quindi va fatta caratterizzazione e infine la bonifica. Solo dopo aver ottemperato a tutto questo ed aver provveduto al suo risanamento, si potrà procedere alla chiusura definitiva. «Credo che ormai - conclude Abiusi- vada attivata la procedura per il deferimento alla Corte di giustizia europea».

Saponara sottolinea, peraltro, che ci sarebbe una zona non presa proprio in considerazione dalle opere: ben seimila metri quadrati (su tre ettari totali, ovvero il 20%), nei quali erano previsti due pozzi di captazione del biogas mai realizzati, come la copertura con teli e terreno.

Acqua sul fuoco Una situazione davvero delicata, rispetto alla quale il sindaco, Giuseppe Soranno getta acqua sul fuoco via social, denunciando un procurato allarme: «Il sito è quotidianamente monitorato dagli addetti ai lavori e dagli organi preposti - spiega il primo cittadino di Salandra- nell’interesse della salute pubblica. Grazie all’impegno di questa amministrazione, in seguito agli interventi di messa in sicurezza dell’area, non si rileva da mesi alcun episodio di sversamento straordinario di percolato, si provvede esclusivamente all’ordinario recupero dello stesso». È quanto mai opportuno che un organo tecnico terzo, verifichi una volta per tutte se a «Piano del governo» si sta consumando uno scempio ambientale, quindi tutti i rilievi fatti dall’Arpab finora e le foto aeree vanno smentite con i fatti, oppure lì c’è un pericolosissimo bubbone ambientale con ricadute drammatiche su tutto il territorio materano a valle dell’impianto.

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