MATERA - Appuntamento solo rimandato, quello del ritorno della statua di Sant’Eustachio sul fastigio del Palazzo del Sedile. Una consegna che potrebbe coincidere con i festeggiamenti dedicati al Santo Patrono dei materani, che si celebrano il 20 maggio. E la città, lo spera vivamente.
La rimozione è avvenuta lo scorso 19 ottobre per effettuare i lavori di restauro, in quanto il manufatto lapideo, che necessitava di un urgente intervento, spiccava senza testa sulla parte alta dell’edificio dal 2009. Si era previsto che che il tutto si sarebbe potuto completare entro tre mesi. La complessa operazione di riportare la statua quanto meno nella sua completezza, ha però fatto emergere la necessità di integrare l’intervento con nuove analisi dei materiali e la messa in opera di un diverso procedimento di consolidamento del materiale calcarenitico del quale è composta. Uno slittamento dei tempi che appare opportuno e che, in sostanza, ha dilatato i tempi di consegna di appena un paio di mesi in più. Oltre al recupero, infatti, si guarda anche alla staticità della scultura stessa.
Si prosegue, pertanto, nell’attività sul manufatto il cui intervento è a cura del Consorzio Kavaklik Restauro di Roma, al quale è stato commissionato nel settembre 2022 dal Comune. Il valore del finanziamento è di 35 mila euro Iva inclusa, una somma derivante da economie legate ai fondi per la ristrutturazione di Palazzo Sedile di qualche anno fa.
La proroga per quanto riguarda la fine dei lavori, è stata stabilita a metà dello scorso gennaio 2023, in seguito a un accordo tra il Comune e la Sovrintendenza alle Belle arti con l’Istituto centrale del Restauro, accogliendo così la richiesta formalizzata dallo stesso Consorzio Kavaklik.
Se la statua del Patrono, la cui realizzazione risale al 1759, ha un indiscusso valore identitario, prima che artistico, per la comunità materana, non dimentichiamo che sulla sommità del prospetto del Sedile, di fianco c’è anche la statua quella di Santa Irene, patrona minore di Matera. Se quella di Sant’Eustachio al momento della rimozione appariva oltre che «decollata» anche in cattivo stato in generale, l’altra è comunque danneggiata sia pure in modo minore. Per quest’altro manufatto, Per questa si procederà, l’intervento conservativo è previsto in loco. Non si dimentichi che, in generale, entrambe le sculture sono comunque particolarmente esposte agli agenti atmosferici. Come pure sono soggette a una forte circolazione di aria, come ulteriore elemento che ha contribuito al loro degrado.
In attesa di riportare al suo posto la statua restaurata, in tempo perché il tutto coincida con i festeggiamenti del Santo, cosa caldeggiata dal sindaco Domenico Bennardi e dell’assessore alla Cultura Tiziana D’Oppido, in questi giorni si stanno installando anche supporti in acciaio inox che consentiranno oltre che una maggiore stabilità della scultura, anche il consolidamento della stessa. Si tratta, pertanto, di ulteriori opere migliorative, rispetto all’intervento iniziale programmato.