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Matera, il flop del bike sharing: biciclette nei depositi

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

Matera, il flop del bike sharing: biciclette nei depositi

Servizio con mezzi a pedalata assistita ai box. Colpa di un software

Martedì 15 Novembre 2022, 14:03

MATERA - Il «Bike sharing», il servizio delle biciclette a pedalata assistita è fermo ai nastri di partenza dal lontano 2011, con le biciclette relegate nei depositi del Comune a quanto pare, questa era la motivazione addotta per una errata programmazione nel software di gestione. Una vicenda ai limiti del paradossale, buona pace di una città che guarda alla mobilità sostenibile. Nel 2019, anno di Matera Capitale Europea della Cultura era stato fatto un tentativo affinché decollasse finalmente il servizio ma nessuna società che si era candidata all’avviso pubblico indetto dall’Amministrazione comunale era risultata in possesso di tutti i requisiti previsti dal bando. Il bike sharing era stato partorito attingendo ai fondi del Programma Operativo Fesr 2007 - 2013 della Regione Basilicata per un importo di 500mila euro. Il sistema bike sharing prevedeva la realizzazione di 7 stazioni di distribuzione da allocare nel perimetro urbano, di cui due in prossima di due parcheggi cittadini, ovvero, via Saragat e via Pasquale Vena.

Era inoltre prevista l’installazione di un servizio di videosorveglianza composto da 14 telecamere e la dotazione di 48 biciclette a pedalata assistita e alcuni computer con relativo software di gestione. Di fatto però, l’iniziativa che veniva attuata in connessione con il Pum, il Piano Urbano della Mobilità ed in linea con le direttrici dei Pisu, i Piani integrati di sviluppo urbano, del quale veniva considerato il completamento delle interconnessioni con altri sistemi di trasporto locale, non è mai partita. I tempi per l’attuazione del servizio, con progettazione esecutiva e cantierabile nel luglio 2011, erano previsti entro dicembre dello stesso anno. Due anni dopo l’Amministrazione comunale aveva lanciato «Ma.mi», l’acronimo di Matera mobilità integrata, il progetto di mobilità sostenibile che, attindendo dai Fondi Pisus - Fsc, prevedeva la realizzazione do percorsi ciclabili per circa 8 chilometri e del sistema bike sharing. Matderialmente l’intervento fu completato nel 2015 ma non è mai diventato operativo. Pio Abiusi dell’Associazione Ambiente e Legalità evidenziò che a fronte del contributo di 500mila euro erogato dalla Regione, al Comune di Matera furono destinati 435.561 euro «come contributo spettante al netto delle economie di gara» e che i pagamenti «dovevano essere effettuati entro il dicembre 2015: A seguito della richiesta al Comune del certificato di ultimazione dei lavori e quello di collaudo o di regolare esecuzione fu fornito soltanto quello di ultimazione dei lavori. Motivo per cui la Regione revocò il finanziamento considerando non concluso e non funzionante il progetto e chiedendo la restituzione della cifra anticipata. L’intervento fu poi rifinanziato dalla Regione con fondi Pac, il Piano di Azione e Coesione 2007-2013 per un importo di 317.871 euro.

Contattato sulla vicenda l’assessore comunale alla Mobilità Urbana, Michelangelo Ferrara ha dichiarato che «il progetto del bike sharing si inquadra nel più complessivo tema della mobilità urbana per la quale il Comune, di concerto con i competenti uffici, sta valutando quali interventi possano trovare fattibilità nell’azione dell’Amministrazione comunale, alcuni già attuati o in corso di attuazione». Intanto nei giorni scorsi Legambiente, nel corso della presentazione del Rapporto Ecosistema Urbano 2022, sulle performance ambientali dei 105 capoluoghi di provincia italiani riferite ai dati del 2021, ha fatto rilevare che «il dato sulla infrastrutturazione per ciclabilità rimane assolutamente negativo»

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