Matera - Da alcuni giorni è ritornata a zampillare, trasparente, l’acqua della vasca monumentale in marmo posizionata al centro della villetta comunale di via XX Settembre, intitolata all’Unità d’Italia. A causa della rottura di due pompe che regolano i giochi d’acqua oltre che le operazioni di depurazione e di riciclo, il «catino» che regala anche un po’ di frescura ai visitatori era diventato qualcosa di simile ad una pozza di acqua torbida, putrescente e stagnante.
Efficace la metafora partorita daa Antonio Andrisani, attore e regista, sul suo profilo Facebook. "Attrattori turistici. La palude della villetta comunale", ha scritto per denunciare l'indecente stato in cui era ridotata la vasca. «Quando ero ragazzino c'erano i pesci rossi, oggi c'è il mostro della laguna nera», ha aggiunto evocando il film del regista Jack Arnold, in bianco e nero, un cult dell'horror negli anni '50. L'orrore era dato dal colore dell'acqua e dalla poltiglia verdastra, punteggiata da macchie più scure, che si presentava agli occhi dei frequentatori della villetta. Facile vederci anche il mostro squamato del film, con un po' di fantasia. «L'accostamento, quasi naturale, è puramente estetico. Perché, quando ti trovavi lì davanti, quello che vedevi, di fatto, era una palude. Amando molto il cinema e anche il genere horror, mi è sembrato potesse sbucare da un momento all'altro il mostro squamato», spiega Andrisani. «Mio figlio ogni volta ci versa l'acqua della sua bottiglietta perché dice: così gli uccellini possono bere un po' d'acqua pulita», ha commentato un'amica.
È trascorso quasi un anno dalla riapertura al pubblico di questa area verde, che è già tanto aver definito villetta, essendo più simile ad una aiuola, per la sua esiguità, a conclusione di interventi di riqualificazione costati circa 800 mila euro. Progetto a tempi di record, ma consegna dei lavori in ritardo di cinque mesi, quasi il triplo della durata stabilita. Uno dei pregi dell’opera ultimata è il ripristino della vasca di marmo, che era lesionata in più punti ed era stata abbandonata, dopo esser stata dismessa trent'anni fa in attuazione di un altro progetto di riqualificazione.
La gioia però è durata poco. Dopo pochi mesi di vita la vasca ha smesso di emettere il getto d’acqua e cominciato a somigliare ad un acquitrino. È stato come rivedere una immagine del passato, quando la villetta versava in una condizione di incuria e abbandono che ha reso necessaria un'altra spesa per rimetterla a nuovo. La causa di tutto è stata l’avaria delle due pompe, congegni che sono stati anche il tallone d'Achille della fontana ferdinandea ricollocata da 11 anni in piazza Vittorio Veneto, ma che dal 1958 era stata rimontata, ironia della sorte, proprio nella Villetta comunale. «Capisco che una pompa si possa rompere. Ma nel giro di una mezza giornata dovrebbe essere riparata o sostituita perché avere una vasca in quelle condizioni non è un bello spettacolo per chi frequenta la Villetta», osserva Andrisani.
«Non ne parliamo», taglia corto Giuseppe Tragni, assessore all’Ambiente, dopo aver tanto insistito, e imprecato, con gli uffici comunali per la soluzione del problema. «A causa dell’alluvione dello scorso novembre – spiega – le pompe si erano bruciate. Ripararle non è stato possibile. Abbiamo dovuto sostituirle. E ci sono state consegnate solo qualche giorno fa. È stata fatta una pulizia accurata e dal primo luglio la vasca ha ripreso a funzionare regolarmente. Nello stesso tempo abbiamo approfittato per fare un po’ di manutenzione generale a tutta la parte impiantistica della villetta».