POLICORO - Potrebbe esserci la presenza di fitofarmaci, definita inusuale, e tracce modeste di idrocarburi alla base della moria di carpe verificatasi il 25 aprile alla foce del fiume Agri, in territorio di Policoro. L’ufficialità, però, si avrà solo quando l’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata avrà reso noti gli esiti delle analisi effettuate sulle carcasse dei pesci. I risultati dei campionamenti effettuati dall’Arpab sul luogo, però, indirizzano in questa direzione. I campionamenti, effettuati a circa 200 metri dalla foce e più a monte, hanno riguardato le acque superficiali e, in merito ai fitofarmaci, hanno dato questo esito: «Quadro inusuale per la presenza di sostanze appartenenti alla classe dei fitofarmaci, presenza registrata solo eccezionalmente nei monitoraggi condotti sui corpi idrici regionali. Si tratta, ad eccezione dell’Mcpa, di fitofarmaci non normati la cui concentrazione rimane comunque inferiore» al valore cautelativo. Tra le molecole non normate, inoltre, «si segnala il ritrovamento del 2,4 D nel campione prelevato a monte in concentrazione di 0,16 ug/l rispetto a 0,1 ug/l, che rappresenta il limite riportato nella colonna dello standard di qualità ambientale calcolato sulla media annuale».
I fitofarmaci, questo è di tutta evidenza, riportano direttamente alle attività agricole, che, quindi, potrebbero essere alla base della moria, anche se, come detto, la certezza arriverà dall’Izs di Puglia e Basilicata. Per ciò che concerne gli idrocarburi, invece, Arpab ha reso noto che «le analisi si sono concentrate sui parametri degli idrocarburi totali e di quelli aromatici e alogenati volatili. In entrambe le stazioni è stata riscontrata la presenza di idrocarburi totali in quantità non molto superiore al valore minimo misurabile di 50 microgrammi/litro. Dall’analisi si evidenziano singoli idrocarburi e, soprattutto, la frazione di idrocarburi presenti negli oli minerali. La sola presenza degli idrocarburi nelle acque superficiali è un evento estremamente raro. La loro presenza in un fiume è riscontrabile solo in occasione di sversamenti avvenuti a breve distanza di tempo, laddove la sorgente dell’inquinamento è da ricercarsi a monte del sito analizzato e probabilmente non a grandi distanze».
In merito agli idrocarburi aromatici e alogenati volatili, le analisi hanno evidenziato che tutte «le sostanze ricercate sono risultate sempre in concentrazioni inferiori ai limiti di quantificazione del metodo». Capitolo Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici): «Tutte le sostanze analizzate sono risultate in concentrazione inferiore al limite di quantificazione del metodo, fatta eccezione per il naftalene, presente in entrambe le stazioni di campionamento ma in concentrazione di molto inferiore ai valori limite».
Infine i metalli: «Tutti gli elementi analizzati sono risultati in concentrazione inferiore ai limiti normativi o ai limiti di quantificazione del metodo». In conclusione, quindi, Arpab ha spiegato che «fatta eccezione per la presenza inusuale di alcuni fitofarmaci, la cui presenza non è riscontrabile in nessuna delle serie analizzate anche negli anni pregressi in diversi corpi idrici regionali, e di quantità molto modeste di idrocarburi, non si evidenziano situazioni di particolare criticità. I dati ottenuti unitamente ai risultati degli esami eseguiti sulle carcasse dei pesci potranno chiarire le ragioni della moria».