Oltre 3 chilometri di aree costiere ad «elevata criticità» per via dell’erosione, circa il 20 per cento dell’intera linea litorale leccese lunga 19 chilometri (ad esclusione delle pertinenze militari). E’ il dato che emerge dal Piano comunale delle coste, tuttora in fase di definizione, dove si spiega su tali aree non si possono rilasciare concessioni per almeno 3 anni. Ma c’è anche una fascia costiera di 1,2 chilometri - che comprende anche il lungomare Marinai d’Italia di San Cataldo - dove l’esigua profondità dalla spiaggia, drammaticamente assottigliata dal mare, impone il divieto assoluto di concessioni.
Dati che fanno riflettere in una prospettiva di tutela e sviluppo a medio e lungo termine della risorsa-costa, della sua enorme valenza naturalistica ed economica, che oggi e domani saranno oggetto di valutazione nell’ambito dell’evento «Climathon», promosso a Lecce dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e che si svolgerà in contemporanea in 111 città del mondo (19 quelle italiane) per iniziativa di Climate Kic, la più grande partnership europea tra enti pubblici e privati che si occupa di clima.