L’ultima parte del cantiere di Piazza Libertini dovrebbe concedere una piccola apertura per le festività natalizie, nella zona del teatro Apollo. L’area di via Cavallotti resterà chiusa: l’intero intervento dovrebbe concludersi dopo le vacanze di Natale. Il progetto da 1,6 milioni di euro era mirato a risistemare la piazza e offrire nuovi servizi ai turisti. Il ritardo nella conclusione dei lavori è dovuto alle autorizzazioni per lo spostamento della centralina Arpa e per la rimozione di un’edicola. Dovrebbero essere ultimate anche le 80 sedute a cubi in tutta la parte centrale intorno al pino secolare della piazza. Ma sono state anche le varianti che hanno fatto slittare i lavori in piazza Libertini e nell’area del Carlo V. Infopoint e bagni non potranno più essere realizzati nella zona prevista: un nuovo vincolo ministeriale ha fatto saltare il progetto. Modifiche anche sul verde: ci saranno meno alberi del previsto.
Infatti, quello che era stato immaginato nel 2018, per accogliere al meglio i turisti proprio in quell’ampio spazio, garantendo i necessari servizi igienici, è saltato. Il progetto originario, che oggi si può solo contemplare in foto, è stato impoverito. Due anni fa la Soprintendenza ha chiesto di ridisegnare l’opera «nel rispetto del nuovo vincolo ministeriale di completa inedificabilità che c’è su tutta l’area»: una doccia fredda che ha imposto una “forzatura” tale da cancellare persino la progettazione del verde. Adesso la zona resta spesso preda di incivili che la notte urinano negli angoli più bui. Alcuni residenti hanno lanciato l’allarme spaccio nell’area meno illuminata, dove sorgevano i locali della movida e per dare un po’ di sicurezza in più saranno montati nuovi fari.
È stato necessario modificare il pacchetto di pavimentazione in più punti, con una carrabilità superiore ai 35 quintali previsti dal progetto, per consentire ai teatri Apollo e Politeama Greco di far accedere i loro mezzi pesanti sulla piazza per allestire i palchi (entrando dal retro). La necessità di un cambio del progetto fu sollevata dalla proprietaria del Politeama, che paventava il rischio di chiusura del teatro, nel caso in cui non avesse potuto far passare i mezzi per l’allestimento del palco. Adesso, però, c’è chi si lamenta dell’eccessiva sosta dei tir in quella zona.
La Soprintendenza, inoltre, ha chiesto di salvaguardare l’albero di pino secolare che si trova in quell’area. Quindi, L’architetto Alfredo Foresta ha dovuto cancellare dal progetto non solo l’infopoint (che oggi si vorrebbe spostare in via Trinchese e che deve essere realizzato obbligatoriamente), ma anche i bagni pubblici. Il nuovo vincolo sull’area di piazza Libertini ha costretto il direttore dei lavori a pensare a una nuova illuminazione tecnica. Oggi il grande spiazzo è privo dello spazio espositivo, che era stato previsto, dei bagni e di un infopoint accogliente (che doveva avere il volume di un container metallico, che sarebbe stato amovibile): quello che sorgerà in via Trinchese sarà più piccolo della classica edicola (qualcosa di molto diverso dal progetto inziale). Anche quando ci sono le risorse a Lecce è difficile realizzare velocemente progetti capaci di rispondere alle esigenze di un flusso turistico in costante aumento: un vincolo improvviso o uno stallo burocratico è sempre dietro l’angolo.
















