OTRANTO - Davide Casaleggio è un imprenditore specializzato nella consulenza strategica per l’innovazione digitale. Maneggia con maestria le rivoluzioni tecnologiche creando nuovi modelli di business e organizzativi. Dal 2016 è presidente di Casaleggio Associati e dell’Associazione Rousseau, create insieme al padre Gianroberto. Ideatore della piattaforma Rousseau, già premiata come migliore piattaforma di partecipazione al mondo nella categoria Impatto e detentrice del record mondiale per una votazione online in un singolo giorno, è oggi socio fondatore e presidente del progetto Camelot, il cui obiettivo è promuovere la partecipazione online con voti e assemblee legalmente riconosciuti.
Casaleggio è ospite al Festival dei giornalisti del Mediterraneo di Otranto che oggi chiude i battenti dopo 4 giorni di dibattiti e approfondimenti sui temi di attualità legati al giornalismo e alla evoluzione della società. Giovedì sera ha partecipato al forum «Dire la verità. Democrazia, propaganda, giornalismo alla sfida dell’intelligenza artificiale», insieme con il giornalista Alessio Lasta, Matteo Ornati e il direttore della «Gazzetta» Mimmo Mazza, moderati da Carmelo Schininà del Tg LA7. Il confronto è stato occasione per fare il punto sul futuro del Movimento 5 Stelle e sulla politica italiana.
Partiamo proprio dai fatti di casa sua. Grillo in questi giorni ha lanciato un ultimatum abbastanza forte: “O con me, o con Conte”. Cosa pensi di questo di questo strappo politico che sicuramente avrà riverberi anche sulle prossime regionali?
«Mi dispiace il fatto che stia finendo in questo modo. È un progetto a cui ho dato tanto in tanti anni di volontariato. Leggo anche io dichiarazioni dal mattino alla sera. Oggi c'è tutta questa diatriba in legalese che pochi conoscono e pochi capiscono e che, forse, non importa nessuno. Ma quello che sta accadendo è in realtà la dimostrazione che questo progetto non sta funzionando».
In che senso?
«Non gira più. E di certo si vede nelle urne. Parlano i numeri: 6 milioni in meno di voti alle politiche, 2 milioni ulteriori in meno alle europee, 880 consiglieri comunali persi nei primi tre anni di gestione Conte su 1000 che ce n'erano».
Come la vogliamo chiamare?
«Sostanzialmente è una debacle totale. Non ho altri termini. E su tutti i fronti veramente questa cosa non sta funzionando. Poi ognuno darà la sua soluzione».
E la sua? Lei ne ha una?
«Per fortuna io adesso mi sto occupando di altro e quindi sono concentrato solo su altre questioni. Ovviamente guardo con dispiacere questo finale di stagione...»...