GUAGNANO - L’adozione del colore unico per i grembiuli dei bambini e delle bambine delle scuole dell’infanzia, continua ad essere argomento dibattuto, anche a livello politico locale. I consiglieri comunali di minoranza, Fabiana Rucco, Bruno Catarozzolo e Danilo Verdoscia, non hanno gradito l’introduzione del grembiule unisex verde a quadretti, in sostituzione di quelli tradizionali rosa e azzurri. E per tale ragione, l’altra mattina, i tre esponenti della minoranza hanno presentato formale richiesta di “accesso agli atti”, indirizzata al sindaco di Guagnano, François Imperiale, e al dirigente scolastico, Michele Serra.
La novità del grembiule verde a partire dall’anno scolastico 2024-2025 (inizialmente sarà indossato solo dai neo iscritti), è stata deliberata dal Collegio dei docenti e dal Consiglio dell’Istituto comprensivo Salice Salentino-Guagnano, su proposta dalla Commissione Pari Opportunità (Cpo) del Comune di Guagnano.
Rucco, Catarozzolo e Verdoscia, dunque, chiedono copia della proposta avanzata dalla Cpo di Guagnano, del “verbale di deliberazione” del Collegio dei docenti e della circolare della scuola “successivamente emanata”.
L’obiettivo dell’iniziativa, spiegano in una nota i consiglieri di minoranza, è quello di ottenere informazioni “per una visione completa sull’iter che la proposta ha seguito, su quelli che sono stati i principi alla base della proposta e come questa sia stata accettata all’interno del Collegio dei docenti”.
Secondo i tre consiglieri, la decisione di uniformare le “divise” dei bambini e delle bambine, avrebbe determinato “numerose lamentele da parte di alcuni genitori riguardo la non facile reperibilità di tali grembiulini”. “Anche i genitori - affermano - stanno vivendo tale scelta come un’imposizione e ciò, a nostro avviso, è assolutamente comprensibile, dato che la suddetta proposta non è stata condivisa né con noi consiglieri di minoranza, né con i genitori, né tantomeno con la Cpo del Comune di Salice Salentino”.
“Ribadiamo la nostra contrarietà a quest’iniziativa - sottolineano Rucco, Catarozzolo e Verdoscia - poiché riteniamo che la scuola dovrebbe incentivare l’integrazione e l’inclusione e non ideologismi politici di genere. I bambini vanno educati alle diversità; ai bambini vanno insegnati i concetti di inclusione, integrazione, rispetto per l’altro attraverso pratiche educative che generino inclusione, a partire proprio dalla scuola dell’infanzia, poiché solo così si supporta e si promuove la parità di genere, non attraverso l’imposizione di un grembiulino verde a scacchi”.