Sabato 06 Settembre 2025 | 12:48

Escalation di reati contro l’ambiente: Lecce «raddoppia» ed è decima in Italia

 
Maddalena Mongiò

Reporter:

Maddalena Mongiò

Escalation di reati contro l’ambiente: Lecce «raddoppia» ed è decima in Italia

Il report «Ecomafia»: in un anno aumento del 43%. Nove arresti e 752 denunciati

Giovedì 08 Agosto 2024, 15:11

LECCE - Lecce maglia nera per i reati contro l’ambiente: in un anno passa dal 21esimo al decimo posto in Italia con un incremento dei reati del 43 per cento. Lo certifica il rapporto Ecomafia di Legambiente per il 2023, che pone Lecce al decimo posto, fra tutte le province italiane, per numero di azioni ai danni dell’ambiente, con 615 reati consumati, 752 persone denunciate, 9 arresti e 187 sequestri.

Lecce, rispetto alla province pugliesi, è la terza per numero di attività criminali, preceduta da Bari che nella classifica di tutte le province italiane è terza con 878 reati, 655 persone denunciate, 311 sequestri, e Foggia, che è seconda in Puglia e settima in Italia con 703 reati ambientali, 461 persone denunciate, 1 arresto e 210 sequestri. Taranto è 28esima (353 reati ambientali, 276 persone denunciate, 99 sequestri), Brindisi 41esima (224 reati ambientali, 219 persone denunciate, 86 sequestri), Bat 46esima (174 reati ambientali, 132 persone denunciate, 37 sequestri).

Nel rapporto precedente Lecce contava 349 reati, 352 persone denunciate, 20 arresti, 130 sequestri. Bari era sempre la prima delle province pugliesi e la terza in Italia. Ed è in aumento anche l’incidenza dei reati rispetto a quanti ne vengono consumati in Italia. In Puglia sono passati dal 9,9 per cento al 10,3 per cento.

Con questo rapporto Legambiente ha fotografato questa specifica attività della criminalità organizzata, sulla base dei dati forniti dalle forze dell’ordine e dalle capitanerie di porto. L’associazione ha spiegato che nel novero dei casi sono stati considerati i «reati accertati (dal 2021 anche gli illeciti amministrativi, dando così un quadro non solo quantitativo, ma anche qualitativo del fenomeno), le persone denunciate, le persone arrestate e i sequestri effettuati in un anno nel ciclo del cemento e in quello dei rifiuti, nella cosiddetta archeomafia, nel campo degli animali e sul fronte degli incendi boschivi. Il conteggio non contempla la filiera agroalimentare, la cosiddetta agromafia, che non ha dati compatibili con gli altri settori, ma che comunque trova spazio ogni anno nelle elaborazioni del rapporto Ecomafia».

Gli illeciti si concentrano soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare in quattro regioni: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Qui si registra il 43,5 per cento degli illeciti, in aumento, rispetto al 2022, del 3,8 per cento. L’ecomafia, nel 2023, ha generato un giro d’affari di 8,8 miliardi di euro.

L’Ufficio statistico regionale analizzando il rapporto ha rilevato: «A livello regionale la Campania si conferma al primo posto della classifica con più illeciti ambientali, 4.952 reati, pari al 14% del totale nazionale, seguita da Sicilia (che sale di una posizione rispetto al 2022, con 3.922 reati, +35% rispetto al 2022), Puglia (scesa al terzo posto, con 3.643 illeciti penali, +19,2%) e Calabria (2.912 reati, +31,4%). La Toscana sale dal settimo al quinto posto, seguita dal Lazio. Balza dal quindicesimo al settimo posto la Sardegna. Nel Nord, la Lombardia è sempre prima. A livello provinciale, Napoli torna al primo posto, a quota con 1.494 reati, seguita da Avellino (in forte crescita con 1.203 reati, pari al +72,9%) e Bari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)