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Lecce, il risiko della giunta: è gara per il vicesindaco

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Lecce, il risiko della giunta: è gara per il vicesindaco

Ugo Lisi e Andrea Guido fra i papabili. Il nodo delle quote rosa

Domenica 30 Giugno 2024, 12:33

LECCE - La giunta comunale sarà un bel rompicapo. Intanto si sussurra il nome di Angelo Tondo come papabile a capo di gabinetto.

Dieci poltrone per gli assessori, e quattro sono destinate alle quote rosa. Un motivo in più di riflessione per il sindaco Adriana Poli Bortone visto che in Consiglio ci sono 16 uomini e quattro donne: troppi pretendenti per sei poltrone. Di assessori in rosa potrebbero bastarne tre perché Poli Bortone concorre al raggiungimento del 40% di quote per la parità di genere. Si tratta del minimo previsto dalla legge, ma nulla vieta che il sindaco stupisca tutti nominando più donne, anche se pare poco probabile dovendo garantire gli equilibri politici necessari a governare serenamente. E non solo.

A complicare il quadro c’è la partita per il vicesindaco, carica che pare susciti i desiderata di Ugo Lisi che già in campagna elettorale era percepito come il naturale numero due di Adriana Poli Bortone. Ma alla carica sarebbe interessato anche di Andrea Guido, il più votato della coalizione di centrodestra, e non è detto che non possano esserci altri pretendenti. Lisi si aspetterebbe di diventare il «braccio destro» avendo fatto un passo indietro come candidato sindaco a favore di Poli Bortone. Stesso discorso per il consigliere regionale Paolo Pagliaro (presidente del Movimento Regione Salento) che ha fatto «un passo di lato» per lasciare il campo alla senatrice e ora potrebbe avanzare rivendicazioni.

Ma bisogna fare anche i conti con le eventuali pretese di chi ha fatto la differenza in termini elettorali: per numero di seggi o di liste presentate. In questo caso un ruolo di primo piano lo avrebbero Fratelli d’Italia per i seggi conquistati e Roberto Marti per numero di liste che ovviamente hanno generato anche posti in consiglio comunale.

L’altro punto ingarbugliato è quello delle quote rosa. In consiglio comunale ci sono quattro donne, ma non sono le più suffragate e in più la loro nomina potrebbe significare il sacrificio dei consiglieri presenti nelle liste da cui eventualmente pescherebbe Poli Bortone per le cariche assessorili in rosa. Sia quel sia ci sono 9 poltrone, per 10 liste. Se Poli Bortone decidesse una via “ecumenica” potrebbe dare un assessorato a 9 liste calibrando il loro peso politico con l’importanza della delega e alla decima la presidenza del consiglio, ma quello che appare di buon senso non sempre incontra la politica perché dopo una vittoria giocata sul filo di lana, ognuno vorrà avere la parte che gli spetta. Insomma, grattacapi fisiologici nel risiko della costruzione della giunta comunale, «gioco» in cui entrano anche le aspirazioni dei primi dei non eletti, che entrerebbero in Consiglio se qualche esponente vincente della lista fosse nominato assessore. Tra i papabili c’è anche Luciano Battista perché pare sia stata confermata la volontà di Forza Italia di puntare su di lui per la giunta.

Nell’assise, per il centrodestra, siederanno per Fratelli d’Italia: Roberto Giordano Anguilla (769 voti), Andrea Pasquino (457), Oronzino Tramacere (392), Maria Luisa Greco (344); per Io Sud: Gianpaolo Scorrano (629), Massimo Fragola (277), Tonia Erriquez (Io Sud, 210); per Prima Lecce: Bernardo Monticelli Cuggiò (695), Laura Calò (481); Udc–Puglia Popolare: Andrea Guido (1.349), Gianmarco Pagliaro (689); Movimento Regione Salento: Giancarlo Capoccia (671), Gianmaria Greco (449); Forza Italia: Luciano Battista (673), Luca Russo (536), Prima Lecce: Carlo Mignone (465); Lecce Futura: Luigi Quarta Colosso (347), Maurizio Botrugno (311); Lega: Severo Martini (446); Tutta Lecce-Lisi: Sofia Lupo (150).

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