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L’ex monastero degli Olivetani nuovo «hub» culturale del Salento

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

L’ex monastero degli Olivetani nuovo «hub» culturale del Salento

«Per un turista sarà eccezionale entrare e vivere un’esperienza immersiva anche nell’ipogeo»

Martedì 21 Maggio 2024, 12:09

12:11

LECCE - Roma allenta i cordoni della borsa e UniSalento può contare su 5 milioni per la ristrutturazione del complesso degli Olivetani concretizzando il sogno del rettore Fabio Pollice: «Proiettare gli Olivetani sulla terza missione e renderlo sempre più un hub culturale». Un progetto per dare nuovo lustro a un bene che con i suoi otto secoli di storia costituisce uno dei più importanti monumenti storici ed architettonici della città di Lecce e del Salento.

Il progetto è stato presentato ieri mattina, in rettorato, alla presenza del rettore, della prorettrice Maria Antonietta Aiello, del direttore del dipartimento di Scienze umane e sociali Mario Longo, del senatore Roberto Marti (Lega), che è stato parte attiva nel perorare la bontà del progetto con il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano. Un finanziamento scaglionato in tre anni, con la promessa di Pollice che sarà fatto tutto il possibile per chiudere il cantiere nei tempi previsti.

«Vogliamo aprirlo alla città - ha ribadito il rettore - e grazie a un finanziamento di 70mila euro della banca Credito cooperativo Terra d’Otranto stiamo recuperando l’ipogeo. Per un turista sarà eccezionale entrare e vivere un’esperienza immersiva anche nell’ipogeo. E credo che sia piaciuto molto al ministro Sangiuliano, tanto da convincerlo a finanziare il progetto, l’idea che noi stessimo già lavorando alla valorizzazione turistica dove l’Università considera gli Olivetani al pari dei suoi musei. L’ottavo museo dell’Università, perché quello è un libro di storia. Dobbiamo essere orgogliosi del fatto che mentre altri investivano sull’industria pesante, ritenendolo l’unico strumento per lo sviluppo, questa città, questo territorio abbia investito sulla cultura aprendo l’Università del Salento. Abbiamo una grande responsabilità per questo e oggi Lecce è una capitale culturale».

L’ex Monastero degli Olivetani è situato nelle immediate vicinanze del Cimitero monumentale di Lecce, a breve distanza dalla superstrada Lecce-Brindisi, dal Parco di Belloluogo, dalle Mura urbiche e da altri plessi universitari. Per il suo particolare valore storico e architettonico l’edificio monumentale è vincolato ai sensi della legge 1089 dell’1 giugno 1939. Attualmente è sede dei Dipartimenti di Scienze Umane e Sociali e Beni Culturali. Ha una superficie totale di circa 5 mila metri quadri, di cui circa mille destinati a cortile. L’immobile si sviluppa è di circa 4mila metri quadri al piano terra, 600 al piano ammezzato, 1.400 al primo piano; la superficie delle terrazze praticabili, cui si accede dal piano primo, è di circa 2.600 metri quadri.

Attualmente gli spazi del Monastero sono destinati a studi per docenti, aule, uffici amministrativi, biblioteca. Il Monastero ospita, inoltre, una mostra biblio-cartografica sulla storia del Regno di Napoli ed è utilizzato anche per eventi e manifestazioni. Particolarmente interessante la biblioteca sia per i fondi in essa conservati, sia per le peculiari caratteristiche architettoniche e funzionali, conseguenti ad un passato intervento di restauro.

Il senatore Marti ha sottolineato: «Oggi, segniamo l’inizio di un contenitore culturale fondamentale per la nostra terra: lo stanziamento di cinque milioni di euro per il restauro dell’ex monastero degli Olivetani, delinea un chiaro percorso che non è solo finalizzato al recupero strutturale, sicuramente fondamentale, ma soprattutto alla destinazione del “contenitore” che non servirà solo per Lecce, ma per l’intero Salento. Si tratta di un intervento che ho fortemente voluto e che ha ricevuto celere risposta da parte del ministero della Cultura. L’ex monastero, situato in una zona strategica, non appartiene solo all’Università del Salento, ma a tutta la provincia. L’obiettivo è creare, in una struttura di grande prestigio storico-artistico, un contenitore culturale aperto a tutti, affinché si possa godere di nuovi spazi che ben si prestano a diventare un polo museale di arte contemporanea. Un importante risultato a salvaguardia del patrimonio culturale nazionale».

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