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Elezioni, a Lecce la corsa delle donne

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Elezioni, a Lecce la corsa delle donne

Il primato va a «Coscienza Civica» che scommette su 20 candidate. È il centrosinistra lo schieramento con il più elevato numero di concorrenti a caccia di un posto in Consiglio

Martedì 14 Maggio 2024, 13:10

LECCE - Le donne? «Coscienza Civica» ne piazza 20: la sua lista risulta essere quella più in rosa fra tutte, seguita a stretto giro da «Sveglia Lecce» che ne conta 18. Il centrosinistra vanta anche il primato di essere la coalizione con il maggior numero di candidate, mentre il primato del candidato più giovane se lo cointestano bipartisan Avanti Lecce (che annovera il 18enne Enrico Bove) e Lecce futura (con Gioele Lezzi).

In questa competizione non mancano le candidate, ma tutto sta a vedere se l’elettorato femminile sceglierà di votare una donna per la scelta del sindaco di Lecce in una competizione maschile, al netto di Adriana Poli Bortone: sfidando l’età, ha deciso di mettersi ancora una volta in gioco puntando sulla sua lunga esperienza.

Non sono mancati i cambi di «corsia», da sinistra a destra, come nel caso dell’avvocato Stefano Prontera che si candida con Lecce Futura, mentre svolta inversa ha fatto l’architetta Paola Gigante che nella scorsa tornata è stata candidata in una civica a sostegno di Erio Congedo. Tuttavia al netto dei due giovani 18enni, la composizione delle liste non è stata cosa facile al pari del rinnovamento, cercato dalle forze politiche, ma difficile da attuarsi. Non è un caso se in questa tornata si ripresentino volti noti, gli amici di, i figli di, le mogli di e qui bisogna fermarsi. Comunque i politici di professione hanno accanto anche uomini e donne che aspirano, per la prima volta, a un seggio in Consiglio comunale con la legittima ambizione di dare un contributo alla crescita della città.

Per il candidato sindaco Carlo Salvemini, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, ha schierato una corazzata di quattro liste: Avanti Lecce, Noi Per Lecce, Coscienza Civica, Sveglia Lecce; e poi la coalizione vede in pista Partito Democratico, la lista di riferimento del sindaco «Lecce città pubblica», Movimento 5 Stelle che deve fare i conti con la ferita dello strappo di Alberto Siculella, «Lecce città giusta» che sotto la bandiera della pace raggruppa Sinistra Italiana, Europa Verde, Psi e il movimento Progetto Civitas.

Anche Poli Bortone ha la sua «armata» di 10 liste: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Io Sud, Movimento Regione Salento, Udc-Puglia popolare, Prima Lecce, Tutta Lecce coordinata da Ugo Lisi che ha deciso di giocare una partita da bordo campo, Lecce Futura coordinata dal consigliere uscente Giorgio Pala che in questa tornata fa l’«allenatore», Voce Nazionale.

Per Agostino Ciucci, il medico che si è messo di traverso rispetto ai vaccini, la civica «Diritti e civiltà per Lecce». Alberto Siculella ha mostrato i muscoli al Movimento mettendo in gioco due civiche: Mind-Menti indipendenti e Aria. Le «ciliegine» nelle liste: dalla candidatura dell’ex pentastellato Buccarella, alla consorte di Lopalco, a Enrico Bove 18enne studente liceale nelle fila di Salvemini, ma uno studente 18enne lo schiera anche Lecce Futura: Gioele Lezzi. Brillano i «passaggi» da sinistra a destra, come nel caso dell’avvocato Stefano Prontera che si candida con Lecce Futura, mentre svolta inversa ha fatto l’architetta Paola Gigante che nella scorsa tornata è stata candidata in una civica a sostegno di Erio Congedo.

Sarà un caso se Ugo Lisi, per mesi dato per certo come sfidante di Salvemini, ha deciso di fare un passo di lato «accontentandosi» di essere unicamente coordinatore della sua lista «Tutta Lecce» o c’è in sottofondo un po’ di malpancismo per la mancata candidatura? Nessuno lo confermerà mai, ma è una logica conclusione visto che Lisi era pronto, anzi prontissimo, a scendere in campo convinto di potercela fare, puntando a fare leva sugli aspetti più controversi che hanno contraddistinto l’amministrazione Salvemini: piste ciclabili in primis.

Un passo di lato l’ha fatto il presidente di Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro, per dare spazio alla lady di ferro del centrodestra salentino. Sull’altro fronte, invece, Salvemini si è mostrato talmente sicuro della sua azione amministrativa che ha forzato la mano ricandidandosi prima che qualcuno glielo chiedesse, ma soprattutto difende a spada tratta le sue scelte proprio a partire dalle piste ciclabili che sono parte di una più complessa architettura della mobilità cittadina.

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