MAGLIE-MELPIGNANO - Le progettazioni del nuovo ospedale Sud Salento? Tutte da rifare. Se così dovesse accadere i circa 15 milioni di euro che si stima siano stati sin qui spesi andrebbero in fumo. Non a caso c’è già chi dà per scontato (se ciò dovesse accadere) il ricorso alla Corte dei Conti.
Intanto il futuro appare sempre più incerto, anche stando a quanto emerso da un confronto fra amministratori di Maglie, rappresentanti del comitato spontaneo «Pro nuovo ospedale Sud Salento» e il direttore generale della Asl Lecce, Stefano Rossi. L’occasione si è presentata a margine di una giornata dedicata alla prevenzione delle patologie cardiocircolatorie che si è tenuta nell’ex ospedale Michela Tamborino.
Secondo quanto è dato sapere, la Asl non intenderebbe più realizzare la struttura ospedaliera secondo il progetto elaborato dalla Cucinella Architets, società cui fu affidata la progettazione definitiva dell’opera.
Era tra l’ottobre e il novembre del 2019 e la Regione aveva messo a disposizione della Asl una prima tranche di 10 milioni di euro dei 142 finanziati dallo Stato. Inoltre, con un gesto di liberalità, la famiglia Carrapa ne aveva donati altri tre. Se quei danari siano stati già spesi oppure no non è dato sapere. È invece certo che dallo scorso dicembre i 142 milioni che avrebbero dovuto finanziare l’investimento sono stati congelati perché non solo non sono stati utilizzati, ma neppure ne è stata chiesta la conferma, «dimenticanza» singolare che fa il pari con la perdita del lascito testamentario Carrapa, eredità che la Asl, pur avendo accettato, ha, pure in quel caso, perso avendo lasciato trascorrere inutilmente il termine dei cinque anni dettato dalla famiglia per l’avvio di una qualche attività concreta per la realizzazione dell’ospedale.
Ora, mentre altri nosocomi tra quelli previsti dalla rete ospedaliera regionale insieme a quello che dovrà sorgere nella zona Pip Maglie-Melpignano sono già realizzati e stanno per essere inaugurati, il Sud Salento non è neppure alla prima pietra: anzi, il progetto dovrebbe essere completamente «rivisitato».
Non si vuole più una struttura che si estende in orizzontale e su soli due piani, immersa nel verde e con ampie vetrate pensate per rendere accoglienti gli ambienti interni a pazienti ed operatori; ma una o più torri, strutture multipiano come se ne facevano una volta. Ragione del mutamento d’intenti, malgrado l’elaborazione e l’approvazione delle progettazioni definitiva ed esecutiva, l’eccessivo costo di un’opera che estendendosi in orizzontale piuttosto che in verticale comporta spese aggiuntive in ascensori (ce ne vorrebbero una ventina), mentre le linee curve disegnate dai progettisti della Cucinella Architets comporterebbero ulteriori aggravi financo per l’acquisto degli arredi.
Di tutto ciò non è però emersa traccia nella recente assemblea pubblica che si è tenuta nell’aula consiliare di Maglie, presenti i sindaci di Maglie e Melpignano, il direttore generale della Asl Lecce e alla quale hanno partecipato pure i tecnici della Magnanimo Ingegneri Associati cui è stata assegnata la progettazione esecutiva.
Quella dell’ospedale Sud Salento è una storia iniziata nel 2012 e che ha avuto un primo importante giro di boa nel 2019. I sindaci di Maglie e Melpignano tennero una seduta di consiglio congiunta alla quale presenziò anche il presidente della Regione Michele Emiliano, tutti si dissero entusiasti per la progettazione di una struttura di alto livello e basata su tecnologie innovative. All’epoca l’architetto Mario Cucinella stimò che la progettazione definitiva sarebbe stata elaborata in un anno per poi passare a quella esecutiva ed all’appalto dei lavori. Valutava, l’architetto Cucinella, che pur trattandosi di progetti complessi potessero essere portati a termine in tempi relativamente brevi. Stimava inoltre che i lavori di costruzione dell’ospedale potessero essere portati a termine entro tre anni. Non c’è ragione per contestare le sue valutazioni dal punto di vista tecnico, ma sicuramente non avrà considerato le condizioni della geografia politico-amministrativa del territorio.
Intanto il Comitato pro ospedale ha già raccolto migliaia di firme perché il progetto non resti solo sulla carta.