La richiesta di aiuto di una donna, la sincerità disarmante di una bimba: «Papà la picchia», la rete che funziona alla perfezione. Il pericolo scampato.
È la sintesi degli elementi grazie ai quali la storia violenza di genere che arriva da un comune della provincia di Lecce ha un finale meno amaro e scontato del solito.
Non del tutto un lieto fine considerando che l'attività di indagine è ancora in corso ma sicuramente una donna e la sua bambina sono state messi in salvo per tempo.
I fatti. Sabato sera una chiamata al 118. All’altro capo del telefono una donna che a bassa voce diceva di sentirsi poco bene e forniva le indicazioni del proprio domicilio. Una richiesta che è parsa strana all'operatore in servizio, soprattutto per il tono della voce dell'utente. Oltre ad inviare l'ambulanza, sono stati avvisati anche i carabinieri, giunti in pochi istanti dalla stazione di riferimento.
Quando il compagno della donna ha visto vicino casa le forze dell'ordine, ha dichiarato di sentirsi in qualche modo tradito ma gli è stato subito spiegato che in realtà la richiesta di aiuto era stata inoltrata al 118 per malore e l'intervento dei militari non era assolutamente stato sollecitato dalla padrona di casa.
Davanti alla confusione iniziale è stato il candore di una bimba, sulle scale, a sciogliere ogni dubbio: «Picchia la mamma, quando litigano la picchia e le tira i capelli», ha detto. E mentre l’uomo parlava e cercava di giustificarsi, i suoi cenni del capo e le smorfie non lasciavano moto all’immaginazione: in quella casa si alzavano le mani, e forse non era nemmeno una novità ma una consuetudine.
Su questo come su altri particolari sono in corso indagini, coperte dalla più stretto riserbo a tutela soprattutto delle vittime, la minore e la sua mamma. I sanitari del 118 pur intervenuti, sono tornati indietro. Non c'erano situazioni tali da richiedere il trasferimento in ospedale di qualcuno.
Ma l’attività dei carabinieri invece è andata avanti a lungo, intanto per mantenere la calma ed evitare che la situazione potesse in qualche modo degenerare, poi per comprendere la reale portata e gravità dei fatti e soprattutto per mettere in sicurezza mamma e figlia. L’uomo sembrava dare per scontato che ci potessero essere delle liti più animate, ignorando completamente la ricaduta negativa che queste potessero avere davanti a una bimba di circa 10 anni e a un altro bimbo appena nato.
I carabinieri hanno subito allontanato l'uomo dall'abitazione familiare, sabato notte.
Le indagini proseguono. Lo scrupolo, la perizia, la professionalità, l'attenzione massima alla problematica della violenza di genere e la collaborazione, unite alla forza di chiedere aiuto, stavolta hanno vinto. Si chiama rete.