Sabato 06 Settembre 2025 | 14:30

Salento, la denuncia di una bimba: «Carabinieri, quell’uomo picchia la mamma»

 
Fabiana Pacella

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Fabiana Pacella

violenza donna, stalking

Per il convivente allontanamento dall'abitazione familiare. L’altra sera una donna ha chiesto l’intervento del 118. La voce non ha convinto un'operatrice del 118 che ha informato l’Arma

Martedì 05 Dicembre 2023, 14:27

14:28

La richiesta di aiuto di una donna, la sincerità disarmante di una bimba: «Papà la picchia», la rete che funziona alla perfezione. Il pericolo scampato.

È la sintesi degli elementi grazie ai quali la storia violenza di genere che arriva da un comune della provincia di Lecce ha un finale meno amaro e scontato del solito.

Non del tutto un lieto fine considerando che l'attività di indagine è ancora in corso ma sicuramente una donna e la sua bambina sono state messi in salvo per tempo.

I fatti. Sabato sera una chiamata al 118. All’altro capo del telefono una donna che a bassa voce diceva di sentirsi poco bene e forniva le indicazioni del proprio domicilio. Una richiesta che è parsa strana all'operatore in servizio, soprattutto per il tono della voce dell'utente. Oltre ad inviare l'ambulanza, sono stati avvisati anche i carabinieri, giunti in pochi istanti dalla stazione di riferimento.

Quando il compagno della donna ha visto vicino casa le forze dell'ordine, ha dichiarato di sentirsi in qualche modo tradito ma gli è stato subito spiegato che in realtà la richiesta di aiuto era stata inoltrata al 118 per malore e l'intervento dei militari non era assolutamente stato sollecitato dalla padrona di casa.

Davanti alla confusione iniziale è stato il candore di una bimba, sulle scale, a sciogliere ogni dubbio: «Picchia la mamma, quando litigano la picchia e le tira i capelli», ha detto. E mentre l’uomo parlava e cercava di giustificarsi, i suoi cenni del capo e le smorfie non lasciavano moto all’immaginazione: in quella casa si alzavano le mani, e forse non era nemmeno una novità ma una consuetudine.

Su questo come su altri particolari sono in corso indagini, coperte dalla più stretto riserbo a tutela soprattutto delle vittime, la minore e la sua mamma. I sanitari del 118 pur intervenuti, sono tornati indietro. Non c'erano situazioni tali da richiedere il trasferimento in ospedale di qualcuno.

Ma l’attività dei carabinieri invece è andata avanti a lungo, intanto per mantenere la calma ed evitare che la situazione potesse in qualche modo degenerare, poi per comprendere la reale portata e gravità dei fatti e soprattutto per mettere in sicurezza mamma e figlia. L’uomo sembrava dare per scontato che ci potessero essere delle liti più animate, ignorando completamente la ricaduta negativa che queste potessero avere davanti a una bimba di circa 10 anni e a un altro bimbo appena nato.

I carabinieri hanno subito allontanato l'uomo dall'abitazione familiare, sabato notte.

Le indagini proseguono. Lo scrupolo, la perizia, la professionalità, l'attenzione massima alla problematica della violenza di genere e la collaborazione, unite alla forza di chiedere aiuto, stavolta hanno vinto. Si chiama rete.

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