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Casarano, la settimana corta a scuola crea scontro tra genitori

 
Alberto Nutricati

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Alberto Nutricati

Casarano, la settimana corta a scuola crea scontro tra genitori

Fanno discutere non i «voti» degli studenti, ma quelli espressi dalle famiglie. A far surriscaldare gli animi è il sistema di scelta, basato non sulla maggioranza relativa, ma su quella assoluta (50% più 1)

Lunedì 04 Dicembre 2023, 11:03

CASARANO - Settimana corta al Polo 3? Niente da fare. A sancirlo è stato un sondaggio tra i genitori, nonostante la maggioranza dei votanti si fosse espressa per la settimina corta. Già, perché la decisione sarebbe dovuta essere presa dalla maggioranza assoluta. Da qui le accuse di alcuni genitori sulla «antidemocraticità» della decisione. A tali accuse, però, rispondono i membri del Consiglio di istituto Grazia De Masi, Albarosa Marigliano e Mariangela Schiavano, ai quali si aggiungono Laura Giuranno e Antonio Stefàno, presenti in qualità di genitori uditori al Consiglio di istituto, che lo scorso 31 ottobre ha ratificato il regolamento del sondaggio, a stragrande maggioranza dei consiglieri, con 9 voti a favore e 2 contrari su 11 presenti. Ma veniamo ai numeri. Su 1561 aventi diritto, hanno votato 973 genitori, esprimendo 539 voti a favore della settimana corta e 427 voti contro.

«Il sondaggio - dicono i genitori - è stato preceduto da adeguata informazione. Nonostante in casi simili altre scuole d’Italia abbiano preferito adottare il principio, ancor più stringente, della maggioranza qualificata dei 2/3 degli aventi diritto, il Consiglio ha deciso di adottare il principio della maggioranza assoluta, pari al 50 per cento più uno, che rappresenta una delle massime espressioni di democrazia, cioè la volontà della maggioranza dei genitori».

Ma perché non la maggioranza relativa? «Quando sono in gioco le libertà e le opportunità fondamentali - continuano i genitori - non si può lasciare la decisione alla pura e semplice aggregazione dei voti. Serve qualcosa di più. Infatti, nel caso dell’adozione della settimana corta, il Consiglio di istituto, dato il forte impatto che questa scelta avrebbe avuto su molte famiglie, ha ritenuto doveroso che tale decisione venisse presa dalla maggioranza più uno degli aventi diritto al voto».

Per altro, sottolineano i genitori, il sondaggio ha avuto una durata di 7 giorni e si poteva votare comodamente da casa, in qualsiasi ora del giorno e della notte. «Se molti genitori interessati non si sono voluti esprimere - concludono - non è perché non hanno a cuore il benessere dei propri figli, ma perché consapevoli che il loro non voto avrebbe portato alla mancata adozione della settimana corta, per la quale erano contrari. I genitori favorevoli al cambiamento nel Polo 3, all’esito delle operazioni di voto, erano solo il 34,5 per cento degli aventi diritto, espressione, quindi, solo di una minoranza che, sulla base del criterio che si era dato il Consiglio di istituto non avrebbe mai potuto essere sufficiente per portare ad un cambiamento così importante».

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