Io c’ero! E mi ritengo fortunato di aver visto giocare al ‘Via del Mare’ il più grande calciatore di tutti i tempi, Edson Arantes Do Nascimento, detto Pelè. Non dimenticherò mai il 24 giugno del 1968, l’amichevole del Lecce con il Santos, la squadra della ‘perla nera’. Si dice che fu la partita inaugurale del nuovo stadio, che aveva sostituito il ‘mitico’ Carlo Pranzo, in realtà era stato inaugurato qualche mese prima con un Lecce-Taranto. Dettagli! La verità, non detta, è che piace accostare il battesimo del ‘via del mare’ ad un padrino d’eccezione, qual è stato il grande Pelè. La partita finì 5 a 1 per il Santos e Pelè mise a segno una tripletta. Dettaglio anche questo. Perché scontato. Nei ricordi di tutti gli spettatori scorrono soprattutto le immagini del campione, il suo magico tocco di palla, le ubriacanti serpentine, lo straordinario repertorio calcistico, che lo hanno reso ‘o rey’. E’ stato questo l’altro appellativo assegnato a Pelè, una sorta di incoronazione dovuta al monarca assoluto del calcio mondiale.
NOVITA’ Ai tempi era quasi impossibile ammirare il campionissimo brasiliano in carne e ossa su un campo di calcio italiano ed europeo. Bisognava accontentarsi di vederlo in televisione, e con il contagocce. La Rai, unica emittente di Stato, trasmetteva solo le partite dei Campionati del mondo e la Coppa dei Campioni, a cui partecipano le squadre europee. I tifosi più ‘datati’, dunque, avevano visto Pelè in occasione del ’Mondiale di Svezia nel lontano 1958, in cui il campione, non ancora diciottenne, trascinò i compagni alla conquista del suo primo ‘mondiale’. Nei dodici anni che seguirono ne vinse altri due, in Cile nel 1962 e in Messico nel 1970. La sua figura e le sue straordinarie imprese restavano impresse nella mente degli amanti del calcio, in una sorta di mistero, che giorno dopo giorno alimentava il suo mito.
E’ facile, dunque, immaginare cosa rappresentò per Lecce e il Salento la possibilità di seguire da vicino il grande campione brasiliano. Quando il presidente del Lecce Marcello Indraccolo annunciò l’amichevole con il Santos, in tournee in Europa, fu festa grande, la realizzazione di un sogno. Il ‘popolo’ giallorosso si mobilitò e sugli spalti fu il tutto esaurito con più di 20.000 spettatori. Ma l’incontro con il campione era già iniziato il giorno prima. Per tutto il pomeriggio e fino a tarda sera, centinaia di tifosi leccesi stazionarono nei pressi dell’albergo, che ospitava il Santos, il Jolly Hotel in piazza Mazzini. Oggi è la sede del Monte dei Paschi. “ L’ho visto, l’ho visto”, echeggiava di tanto in tanto l’urlo del tifoso ‘visionario’, che scrutava l’interno dell’albergo, per vedere la ‘perla nera’. Erano più che altro suggestioni. Pelè lo vedemmo, eccome, il giorno dopo, sul terreno del ‘via del mare’. Gli occhi dei ventimila tifosi erano puntati sulla sua figura, per scrutarne i lineamenti, osservarne le movenze, ammirare i colpi di immenso calciatore. Pelè arrivò a Lecce con tre titoli mondiali e centinaia di gol segnati. In carriera sarebbe arrivato a 1.200, ma era già un mito. Contro i giallorossi mise la sua firma su tre dei cinque gol segnati dal Santos. Sulla panchina del Lecce sedeva Seghedoni, ‘o rey’ aprì le marcature al 24′ con un preciso colpo di testa, segnò le altre due reti nel secondo tempo, con un preciso piattone di destro e con un bolide che finì all’incrocio dei pali. Per il Lecce andò in gol l’indimenticato attaccante calabrese Mammì, che completava l’attacco giallorosso con Eugenio Bersellini, diventato nel dopo carriera allenatore di successo, e il funambolico Mellina, autore dell’assist vincente per il gol del momentaneo 1-1.
In una delle due foto, che pubblichiamo, Pelè è attorniato da alcuni giocatori del Lecce. Sono riconoscibili Mellina, Carrozzo, Trevisan, Melideo e i giovani giallorossi, Lentini, De Carlo, Viva. Nella seconda il campione è ritratto con Ezio Candido, portiere d’avvenire, poi approdato alla Roma, divenuto nel tempo dirigente e team manager del Lecce. La sua testimonianza: «Nella cena post partita, a villa Fondone del presidente Marcello Indraccolo, con mia grande sorpresa mi ritrovai accanto, a tavola, proprio Pelè. Non parlammo di calcio, ma di ‘fasolata’, tipico pasto brasiliano, e dei nostri ‘ciceri e tria’, rilevando le affinità tra le due cucine. Non potrei avere ricordo più bello quanto ad umiltà e umanità del calciatore, che io considero il più grande di tutti i tempi». Edson Arantes Do Nascimento, detto Pelè, ci ha lasciato per sempre il 29 dicembre del 2022 all’ospedale di San Paolo per un cancro al colon. Era nato a il 23 ottobre del 1940 a Tres Coracoes, una città della provincia di Belo Orizzonte. Tutto il mondo del calcio lo ha pianto. Con la sua morte si è spenta una stella, la più luminosa di sempre del firmamento calcistico mondiale.
I tabellini di Lecce-Santos
LECCE: Bottoni (36’st Candido); Vezzani (39’st Cartisano), Pavoni (35’st Carrozzo); Melideo, Lucci (39’st De Carlo), Comola (Trevisan); Taiano (26’Viva), Sacchella (21’st Donadei), Mammi (10’st Busilacchi), Bersellini (39’st Lentini), Mellina.
SANTOS : Claudio (Laercio); Joel, Gerardinho (Oberda); Carlos Alberto, Clodoaldo (Bougreu), Orlando (Rildo); Wilson, Lima (Coutinho), Toninho (Edu), Pelè (36’st Almiro), Abel (Pepe)
Arbitro: Di Tonno di Lecce
Reti: 24’pt Pelè, 27’ pt Mammì, 35’pt Pelè, 38’pt Melideo (Aut.), 3’st Pelè, 15