Sabato 06 Settembre 2025 | 16:43

Caso Amina, la madre della giovane salentina rapita in Kazakistan oggi in Procura

 
Pierfrancesco Albanese

Reporter:

Pierfrancesco Albanese

Caso Amina, la madre della giovane salentina rapita in Kazakistan oggi in Procura

L’11 novembre scadono di nuovo i termini per la detenzione. Si spera nella scarcerazione

Giovedì 02 Novembre 2023, 09:46

LECCE - Nel carcere di Astana Amina Milo piange e spera. Da quasi quattro mesi è rinchiusa in una cella con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Secondo la versione dei legali e dei genitori, senza prova alcuna: non un grammo di droga, niente le è stato trovato addosso nella perquisizione che, per l’amico con cui passeggiava nella capitale kazaka, è invece risultata positiva. Né alcuna traccia di droga è emersa dagli esami tossicologici effettuati sulla ragazza.

Era partita con la madre da Lequile, dove vive dall’età di otto anni, per trovare la nonna in Kazakistan: lì è finita in una spirale kafkiana che la costringe ora in carcere. Mangia e beve solo ciò che le porta la madre, da settimane, ogni mattina, in piedi alle prime luci del giorno e poi in coda, con gli altri genitori dei detenuti, per portare alla figlia generi alimentari e beni di prima necessità. Nel carcere kazako l’acqua è rossa e il cibo scadente. Ogni movimento avviene sotto gli occhi elettronici del circuito di videosorveglianza interno, esteso - per mezzo busto - sino al bagno. Lì dove è possibile fare la doccia una sola volta a settimana e per massimo cinque minuti...

CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)