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Dal 118 parte l'ennesimo allarme: mancano le ambulanze nel Salento

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Dal 118 parte l'ennesimo allarme: mancano le ambulanze nel Salento

Il sindacato chiede postazioni fisse a Lecce, Gallipoli, Nardò e Guagnano. Il numero delle richieste è troppo elevato per le forze in campo

Martedì 01 Agosto 2023, 13:52

13:53

LECCE - Eventi in coda per il 118, ossia il numero delle richieste è troppo elevato per le forze in campo e il segretario territoriale della Fsi-Usae, Francesco Perrone, chiede l’attivazione delle quattro postazioni fisse che ancora mancano all’appello: Lecce, Gallipoli, Nardò, Guagnano. E non solo. Alle quattro postazioni fisse non attivate occorre aggiungere le tre nelle marine che quest’anno non sono state messe in servizio: San Cataldo, Torre San Giovanni, Villaggio Conca Specchiulla (non attiva dal 2020), in pratica dalle 11 in servizio prima della pandemia si è scesi alle attuali 8. Facendo un bilancio la rete di emergenza-urgenza ha sette ambulanze in meno a servizio di una popolazione che nel periodo estivo aumenta in modo esponenziale. Il tutto produce un carico di lavoro che Perrone denuncia essere insostenibile anche per gli ausiliari addetti alle pulizie. A fronte di questa situazione il sindacato chiede l’assunzione di 89 ausiliari per le pulizie negli ospedali e nei poliambulatori e di 60 operatori sanitari per il 118.

«Chiediamo l’urgente pubblicazione di un nuovo bando di selezione per il reclutamento del personale mancante come autista/soccorritore ed utile ad integrare le 65 unità, già in forza in SanitàService Lecce per la gestione delle postazioni 118 territoriali. Tale circostanza determina spesso il mancato rispetto degli orari di lavoro contrattuali generando prolungamenti dei turni di lavoro giornalieri, anche oltre i limiti prescritti dal CNL in materia di lavoro straordinario, e una difficile previsione e programmazione dei turni da parte dell’azienda». Per Perrone, sul fronte del 118, si tratta di «un peso insostenibile da parte del personale dell’emergenza che, con grande spirito di abnegazione, ha retto questa fase di avvio, saltando spesso i riposi, rinunciando alle ferie ed altre prerogative. Queste circostanze, di natura evidente, rendono non più differibile la pubblicazione di un nuovo bando di selezione per il reclutamento di sessanta operatori dell’emergenza mancanti, il tutto rafforzato e legittimato dal fatto che questa fattispecie ha già una sua copertura finanziaria in quanto nel business plan iniziale erano stati già preventivati, calcolati ed inclusi gli oneri per l’attivazione e la gestione mensile delle postazioni 118 da attivare in aggiunta a quelle già in essere sul territorio, così come prescritto dalla normativa in materia della Regione Puglia già dal 2014».

E poi l’interrogativo: «Nonostante tali postazioni aggiuntive non sono state ad oggi attivate, ci si chiede dove vengono accantonati e a cosa servono questi fondi di bilancio destinati a ciò e disponibili da tempo, i quali sono mensilmente assegnati in ragione del suddetto business plan approvato da Asl Lecce. Considerando che tutto questo fa parte di un piano di efficientamento e consolidamento di un Servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale di primaria importanza per la collettività, già da tempo previsto, strutturato, ma mai di fatto completato, pensato ed ideato al fine di adempiere a pieno a quei principi costituzionali di “tutela della persona e diritto alla salute“. Così come più volte rappresentato lo stesso dicasi per l’assunzione di 89 ausiliari di pulizie come già previsti dal business plan che vede i lavoratori ausiliari di pulizia ormai allo stremo in particolare nel periodo di ferie estive 2023».

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