Domenica 07 Settembre 2025 | 20:44

Lecce, un intero piano del «Fazzi» sarà destinato al corso di laurea MedTec

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Lecce, un intero piano del  «Fazzi» sarà destinano al corso di laurea MedTec

E vicino al Polo oncologico sorgerà la Scuola di Medicina. È in cottura il parere sulla costituzione dell’azienda ospedaliera

Sabato 08 Luglio 2023, 13:46

15:34

LECCE - Il sesto piano del “Vito Fazzi” di Lecce a Medicina e vicino al Polo oncologico sorgerà la Scuola di Medicina a forma di “esse”, simbolo del Salento. E non solo. È in cottura il parere del Mef sulla costituzione dell’Azienda ospedaliera “Vito Fazzi” che per il direttore del Dipartimento della Salute, Vito Montanaro, «procede lento e inesorabile», ma per il rettore di UniSalento Fabio Pollice e per il delegato alla Valorizzazione della ricerca e trasferimento tecnologico Alessandro Sannino Med Tec, con il suo bagaglio di ricerca e innovazione che ruota attorno al campo biomedico, per il Salento può rappresentare la naturale vocazione di sviluppo del territorio con risvolti e scenari di vasta portata.

Queste le più significative novità che sono state messe in luce ieri mattina, nella sala conferenze del Dea, dove si è tenuto un incontro su “MedTec UniSalento” per presentare al personale sanitario il corso di laurea che forma i medici del futuro, primo corso ad essere attivato in una università pubblica (l’altro corso è attivo in Humanitas, ma costa 20 mila euro l’anno). Dunque, la presenza di UniSalento al Fazzi si fa concreta. È stato lo stesso rettore Pollice a rendere nota la disponibilità del sesto piano dell’ospedale rimasto vuoto dopo il trasferimento dei reparti di area chirurgica al Dea di Lecce. Biblioteca, aule e studi dei prof universitari collocati al sesto piano del corpo centrale del Fazzi faranno entrare nel vivo la connessione stretta tra UniSalento e l’hub di secondo livello di Asl Lecce.

Oltre a Montanaro, Pollice e Sannino all’incontro erano presenti: gli assessori regionali Sebastiano Leo (Istruzione, Formazione, Lavoro) e Rocco Palese (Sanità), il direttore del Dipartimento della Salute Vito Montanaro, il DG di Asl Lecce Stefano Rossi, la presidente del corso di laurea in Medicina Luisa Siculella, il presidente dell’Ordine dei medici di Lecce Donato De Giorgi. Tutti insieme appassionatamente per cercare di trovare una sintonia con i medici del Fazzi anche se non è stata esclusa l’eventualità che altri reparti di ospedali periferici possano essere oggetto di una convenzione con UniSalento specie se quelli del Fazzi non dovessero essere sufficienti visto che servono tre posti letto per ogni studente.

Ma in un futuro prossimo c’è anche la nuova struttura sagomata a forma di “esse”, scelta architettonica fortemente voluta da Pollice, destinata ad ospitare le scuole di specializzazione (che comunque partiranno tra qualche anno), uffici, aule, sale studio e spazi comuni. In un clima di forte speranza e fiducia per le prospettive che si delineano Pollice ha voluto ricordare che un contributo fondamentale è stato dato dal precedente direttore generale, Rodolfo Rollo, che ha guidato tutto il percorso per la formulazione del progetto collaborando con UniSalento. E anche Rossi ha fatto sue le parole di Pollice sottolineando che l’ex DG dà un contributo importante all’azienda.

Oltre ai docenti di UniSalento che ieri sono stati presentati a una platea in cui erano presenti i direttori dei reparti di Asl Lecce e delle Unità operative semplici dipartimentali, a prendere la scena è stata proprio la prospettiva futura che ha già piantato le radici e vede la ricerca biomedica ben piazzata nel Salento. È stato proprio Sannino a tratteggiare le varie start-up e l’avanzamento della ricerca annunciando che ci sono due investitori israeliani pronti a scommettere sul Salento. Sannino ha descritto ciò che è avvenuto nel Massachusetts che proprio scommettendo su medicina e tecnologica ha visto crescere la sua potenza economica. Perché ciò sia possibile servono, secondo Sannino quattro elementi: la didattica, la ricerca, le imprese e una finanza competente.

Per Rossi l’incontro è stato significativo perché «con la conoscenza può venire meno anche la ritrosia che nel passato ha ostacolato il progetto della facoltà di Medicina proprio dai primari dell’epoca. La chiusura di allora portò all’apertura della facoltà a Foggia e ora siamo qui vent’anni dopo. Non dobbiamo avere paura del confronto, dobbiamo integrarci e capire come». Ma su questa partita pende anche la questione dei primariati e lo scorporo dei posti letto da dare alla gestione dei professori universitari, questioni che qualche malpancismo lo stanno già generando. I direttori dei reparti, meglio noti come primari, dovranno cedere una parte dei loro posti letto a vantaggio dei prof, mentre i facenti funzione (alcuni in questa condizione da anni) rischiano di vedersi soffiare il posto dai professori ordinari o associati che UniSalento recluterà. Il DG ha infatti spiegato che non intende creare una diarchia e quindi non bandirà concorsi nei reparti coperti da un facente funzione se l’università ha programmato il reclutamento di un ordinario o di un associato.

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