LECCE - L’abbandono dei percorsi scolastici prima della loro conclusione è fenomeno purtroppo diffuso, nonostante gli strumenti di volta in volta messi in campo dal ministero, dagli uffici scolastici regionali e dalle singole istituzioni scolastici. La situazione in Provincia è molto variegata; in alcuni casi si presenta in linea con le percentuali regionali e nazionali, in altri se ne discosta. I dati vanno letti con attenzione e soprattutto interpretati dopo averli opportunamente contestualizzati. Si tratta, come è intuibile, di una indicazione metodologica di carattere generale, ma che diventa ancora più importante se riferita alla dispersione scolastica, anche in considerazione del fatto che, in questo caso, il fenomeno risente non solo della tipologia di istituto (licei, istituti tecnici e istituti professionali), ma anche dagli indirizzi attivati e persino dalla classe di riferimento.
La provincia di Lecce presenta delle peculiarità, visibili soprattutto se si paragonano le percentuali registrate a livello locale con quelle regionali e nazionali. Altro aspetto da tenere in considerazione è il quadro normativo, che prevede la fine dell’obbligo di istruzione all’età di 16 anni. Pertanto, si è obbligati a frequentare una scuola sino al compimento del 16esimo anno di età, dopo di che chi volesse abbandonare i classici percorsi scolastici può farlo, ma deve comunque assolvere all’obbligo formativo che dura fino ai 18 anni. Per farlo, non è necessario frequentare una scuola, ma si può optare per un percorso di formazione professionale. E veniamo ai dati, estrapolati dalle tabelle riportate nel rapporto di autovalutazione degli istituti scolastici di secondo grado della provincia.
Per quanto riguarda gli istituti professionali, la media degli abbandoni nel corso dei cinque anni, è dell’1,66 per cento, a fronte di un dato regionale dell’1,96 per cento e nazionale del 2,02 per cento. Gli anni più “difficili” sono il secondo e il terzo, a cavallo con il termine del obbligo scolastico. Entrambi registrano una percentuale del 2,5 per cento di abbandoni. Da segnalare come i Professionali operanti nella provincia di Lecce registrino prestazioni migliori rispetto alla media registrata sul territorio regionale e nazionale. Con una media percentuale dell’1,5 di abbandoni, il Tecnico economico è al secondo posto della classifica. In questo, caso, però, il dato provinciale è superiore rispetto a quello regionale, pari all’1,32, e di quello nazionale, fermo all’1,22. Per quanto riguarda il Tecnico tecnologico, gli abbandoni si attestano all’1,18 per cento, contro lo 0,84 per cento regionale e l’1 per cento nazionale.
Molto migliore la situazione nei licei, dove la percentuale scende al di sotto dell’1 per cento. Nel Liceo delle scienze umane, ivi compreso quello economico sociale, nel corso del quinquennio abbandona gli studi lo 0,76 per cento degli studenti. Il dato regionale, per le scienze umane, è di 0,64 e quello nazionale di 0,5. Per l’economico sociale, invece, sono invertiti: 0,5 in Puglia e 0,64 in Italia. Nel Liceo linguistico si registrano dati in linea con quelli nazionali. La percentuale provinciale è pari a 0,5, quella nazionale a 0,46, mentre quella regionale è di 0,36 punti percentuali. Parliamo di percentuali molto modeste. Ancor di più lo sono quelle dei licei musicale e coreutico, scientifico e soprattutto classico. In provincia di Lecce solo lo 0,28 per cento degli studenti iscritti al Liceo musicale e coreutico abbandona gli studi. In Puglia la percentuale sale allo 0,32 per cento e giunge allo 0,7 per cento se si considera l’intero territorio nazionale. Per il Liceo scientifico la percentuale provinciale di abbandoni si attesta sullo 0,24 per cento, a fronte dello 0,14 regionale e dello 0,22 regionale. Per quanto concerne il Liceo scientifico con opzione scienze applicate, il dato provinciale è dello 0,12 per cento, quello regionale dello 0,16 e quello nazionale dello 0,32. Quasi nullo, invece, il tasso di abbandono di studenti iscritti al Liceo classico. I dati provinciali parlano dello 0,04 per cento, a fronte dello 0,14 regionale e dello 0,18 nazionale.