Il vecchio e fatiscente Mercato coperto di Otranto dovrebbe diventare una grande struttura per l’intrattenimento, con bar, ristoranti e uffici. Ma la Procura di Lecce ritiene che anche questo procedimento, approvato in Consiglio comunale ad aprile 2021, sia stato truccato gonfiandone la volumetria così da evitare che la delibera dovesse passare al vaglio della Regione. Un trucco che - dicono le indagini - serviva a far sì che l’incremento di volumetria del nuovo edificio risultasse nel limite del 20%, per renderlo compatibile con il piano regolatore. E che sarebbe stato il presupposto anche della gara per affidare il progetto, pure quella ritenuta truccata.
Ad aggiudicarsi l’appalto per l’operazione è stata la Capital srls, società da 500 euro di capitale costituita un giorno prima della pubblicazione del bando di cui è stata unica partecipante. E di cui, dice la Procura basandosi sulle intercettazioni, il progetto posto a base di gara dal Comune era stato in realtà predisposto da un architetto, Marina Bello, vicinissima al sindaco Pierpaolo Cariddi di cui è stata consulente di parte nel processo per gli abusi al Twiga. Coincidenze, certo. Come lo sarebbe il fatto che la Capital sarebbe intestata a un 45enne di Poggiardo, Roberto Andrea Ippati, che oltre al resto dovrà rispondere pure di aver percepito illegittimamente 500 euro al mese di reddito di cittadinanza.
Proprio l’esposto presentato da un altro architetto ha fatto partire questo troncone dell’indagine, affidato alla Finanza di Otranto che ha spulciato le carte del Comune. E ha scoperto che dopo l’aggiudicazione alla Capital (ritenuta riconducibile ai fratelli Antonio e Roberto Cappelli, 40enni di Gagliano, difesi dagli avvocati Alberto e Rocco Luigi Corvaglia) il progetto di demolizione e ricostruzione del mercato è diventato una «ristrutturazione», fermo restando però che una rilevante parte dell’immobile sarebbe rimasta di proprietà della società privata. «Emerge - scrivono i finanzieri nell’informativa mandata in Procura - una commistione tra l’interesse privato e l’interesse autenticamente pubblico tant’è che, prima della pubblicazione del bando di gara, l’amministratore di fatto della società Capital srls Antonio Cappelli si dirigeva presso l’ufficio del sindaco Pierpaolo Cariddi per il deposito di alcuni calcoli statici. Nel contempo, la società Capital srls utilizzava quale architetto per la redazione dei progetti la Bello Marina che, come emerso nel corso delle intercettazioni, si era adoperata ufficiosamente per conto del Comune con incarico del sindaco Cariddi a redigere le planimetrie e le misurazioni a base di gara senza ricevere in cambio alcun compenso in palese situazione di incompatibilità. La stessa Bello, come emerge da approfondimenti eseguiti ha ricoperto e continua a ricoprire incarichi come consulente esterno per il Comune di Otranto, nonché risulta percettrice di redditi da parte di società che si aggiudicano appalti pubblicati dallo stesso Comune ed esecutori di lavori sottosoglia». Da qui le accuse a vario titolo di falso ideologico e turbativa d’asta che coinvolgono gli imprenditori, il sindaco Pierpaolo Cariddi, il tecnico comunale Emanuele Maggiulli e l’architetto Bello.
Il 2 febbraio scorso il tecnico nominato dalla Procura ha effettuato un sopralluogo al mercato coperto per rifare i calcoli. E quando gli notificano l’avviso di garanzia, Pierpaolo Cariddi avverte il fratello Luciano: «Avviso di garanzia senza sequestro per valutazioni false sui volumi (...) È venuta la Polizia Provinciale e Finanza, hanno fatto un rilievo con il drone, mo io sto andando in Finanza per trasmettergli il definitivo mio eh... E verbalizzare che quella era una fase progettuale eh e che questa è definitivo così». I lavori sono stati bloccati.