BARI - Quello che faceva capo all’ex senatore Totò Ruggeri, fino al 2020 assessore regionale al Welfare, appariva come un vero e proprio gruppo di potere, capace di imporre nomine non solo ai vertici della sanità salentina ma anche nelle società partecipate della Regione di cui sarebbe riuscito a influenzare le assunzioni. Lo spaccato emerso dall’indagine della Procura di Lecce, che il 7 luglio ha fatto finire ai domiciliari Ruggeri e altre quattro persone, ha mostrato l’esistenza di una ragnatela di interessi, ma il quadro non è ancora completo: i finanzieri coordinati dal pm Alessandro Frontera stanno infatti ricostruendo quanto avveniva nella Asl e nella Sanitaservice di Lecce: appalti e assunzioni di cui potrebbero aver beneficiato politici locali e rispettivi parenti.
L’inchiesta battezzata «Re Artù» ipotizza a vario titolo, a carico di una trentina di persone, i reati di corruzione impropria, falso e corruzione elettorale in relazione alle ultime Regionali. Ruggeri, in particolare, avrebbe...