Domani potrebbe essere il giorno della verità di Salvatore Ruggeri, l’ex assessore regionale al Welfare di Muro Leccese che da giovedì si trova agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione impropria, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e corruzione elettorale.
L’interrogatorio di garanzia è stato fissato in mattinata innanzi al gip del Tribunale di Lecce Simona Panzera. In queste ore gli avvocati Salvatore Corrado e Giuseppe Fornari stanno valutando quale strategia difensiva adottare: in altre parole dovranno decidere se far parlare il proprio assistito oppure optare per il silenzio, almeno per il momento.
I legali dovranno fare la scelta più opportuna nell’interesse del proprio assistito, anche in considerazione del pesante quadro accusatorio edificato dal pubblico ministero Alessandro Prontera.
Domani saranno sentiti anche gli altri quattro indagati che si trovano agli arresti domiciliari: l’ex consigliere regionale di centrosinistra Mario Romano, il figlio Massimiliano (consigliere comunale di Matino ora sospeso dalla Prefettura), il responsabile dell’area tecnica del comune di Otranto Emanuele Maggiulli, e Antonio Renna, all’epoca dei fatti commissario unico dei Consorzi di Bonifica.
Martedì, invece, toccherà a coloro che sono stati raggiunti dalla richiesta le misure interdittive e dell’obbligo di dimora: l’ormai ex direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo, il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, il cardiologo Elio Quarta, il commercialista Giantomaso Zacheo e l’imprenditore Fabio Marra. C’è anche l’ex sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, sospeso dalla Prefettura nella giornata di venerdì, raggiunto da un divieto di dimora nel comune di residenza.
I finanzieri della compagnia idruntina hanno scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora. Tutto è nato dalle attività di intercettazione disposte nell’ambito di un’altra inchiesta, quella sulle irregolarità nella gestione degli appalti del poliambulatorio di Martano. In una conversazione spunta il nome dell’ex senatore dell’Udc, e fin dalle prime battute si comprende che la rete di interessi e di influenze del politico salentino abbraccia gli ambiti più svariati.
A cominciare dalla sanità, come si evince dalla vicenda che ruota attorno all’accreditamento di 25 posti per il trattamento delle prestazioni di dialisi alla «Santa Marcellina» di Castrignano del Capo, che secondo l’accusa sarebbero state offerte dall’ospedale Cardinale Panico in cambio dell’assunzione a tempo determinato del figlio di Rodolfo Rollo.
Ruggeri avrebbe poi esercitato il suo potere per prorogare il contratto di direttore del consorzio di Bonifica Arneo alla figlia dell’imprenditore Luigi Marzano, ricevendo da quest’ultimo casse di Berlucchi e pesce pregiato del valore stimato di almeno 1.500 euro.
C’è poi il troncone che riguarda la corruzione elettorale, in concorso con Mario Pendinelli, in occasione delle elezioni regionali del 2020: denaro in cambio di voti. E ancora, le pressioni per ottenere l’autorizzazione al ripristino dell’arenile del suo lido, l’Atlantis di Otranto, e i favori sessuali ottenuti da una giovane assistente sociale per ottenere un miglior contratto di lavoro. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Luigi Corvaglia, Maria Greco, Gaetano Castellaneta, Gianluca D’Oria, Dimitry Conte, Francesco Vergine e Luigi Covella.