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Racale, scomparsa del piccolo Mauro Romano, la madre: «Meglio smettere le ricerche»

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Racale, caccia ai complici del rapitore di Mauro

Mauro aveva sei anni quando scomparve il 21 giugno 1977 in Salento

Mercoledì 28 Aprile 2021, 14:37

RACALE - «Basta, non si può più andare avanti così. Troppi dispiaceri. Me ne farò una ragione, che sia ancora vivo o che sia morto».

All’indomani della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Lecce nei confronti di Vittorio Romanelli, unico indagato nell’inchiesta sul presunto rapimento di Mauro Romano, il bimbo di sei anni scomparso il 21 giugno 1977 in Salento, sua madre Bianca Colaianni appare decisa a non voler più proseguire nella ricerca del figlio che oggi avrebbe 44 anni. «A che è servito tutto questo? Mi ero illusa che si potesse arrivare ad una svolta - dice la donna - ma quando ci si trova con le spalle al muro, è meglio smettere. Se la Procura dice che non ci sono elementi, bisogna farsene una ragione».

La rassegnazione di Bianca sembra scaturire anche dagli scarsi risultati ai quali ha portato finora la cosiddetta pista araba. Lo sceicco Mohammed Al Habtoor, che i genitori di Mauro credevano potesse essere loro figlio, poiché ha due cicatrici simili a quelle che aveva il piccolo scomparso, ha formalmente presentato diniego di sottoporsi all’esame del Dna e di fornire qualsiasi atto riconducibile alla sua nascita.

Nella richiesta di archiviazione, alla quale Colaianni ha fatto sapere che non si opporrà, il pm Simona Rizzo evidenzia la mancanza di elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio per Romanelli, «con molteplicità di contraddizioni, reticenze e non ricordo». Il pm Simona Rizzo ha anche chiesto l’archiviazione per la moglie e il figlio di Romanelli, indagati in un fascicolo parallelo per false dichiarazioni al pm. «Sono delusa ma al contempo felice per loro - dice Colaianni - ho visto quanto hanno sofferto in questi giorni».

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