Lecce - «Il rilancio delle Terme di Santa Cesarea, che mi sta particolarmente a cuore e che può dare impulso straordinario alla destagionalizzazione del turismo in Salento, viene messo finalmente al centro dell’attenzione. La mia azione caparbia per accendere i riflettori sulla necessità di valorizzare questo tesoro dimenticato, ha avuto oggi in IV Commissione, nell’audizione da me richiesta e sollecitata, un riscontro più che positivo da parte degli assessori al Turismo e allo Sviluppo economico, Bray e Delli Noci». Così Paolo Pagliaro, capogruppo in consiglio regionale del gruppo La Puglia Domani, e presidente del Movimento Regione Salento.
Secondo Pagliaro, «le Terme possono e devono diventare centrali, facendo leva sull’appeal del settore, che consentirebbe margini particolarmente alti e soprattutto la possibilità di creare un indotto, mettendo in rete le bellezze del Salento. Questo bene non va svenduto, né spacchettato – e su questo il sindaco di Santa Cesarea e il presidente del cda Terme hanno dato garanzie che mi sollevano – ma serve massima attenzione al bando per la gestione in concessione dello stabilimento termale e delle strutture ad esso collegate, compreso il Mammoccione, il nuovo complesso mai ultimato che necessita di un’importante ristrutturazione. Ascoltiamo i suggerimenti dell’assessore Bray, che consiglia un tempo di gran lunga inferiore rispetto agli 80 anni annunciati dal Comune, che per subentrare alla Regione come socio di maggioranza della proprietà delle Terme dovrà versare 13,7 milioni di euro. Serve un documento di presentazione ben strutturato, che sia in grado di accendere l’attenzione di interlocutori selezionati di livello internazionale, capaci di attuare un vero piano di rilancio. Ma che si faccia presto, perché senza bando non può esserci un vero progetto per il futuro delle Terme. Il sindaco ha preso un mese e mezzo di tempo per il bando, noi aspettiamo con interesse ma è fondamentale che sia costruito in modo intelligente e lungimirante. Poi, lo ribadisco, bisognerà affrontare la questione dei trasporti e delle infrastrutture, che consentano al turista che arriva in aereo a Brindisi di raggiungere agevolmente il polo termale, mentre al momento abbiamo una mulattiera da Maglie a Santa Cesarea e una rete ferroviaria che va ancora a gasolio».