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Economia
Redazione online
24 Gennaio 2021
LECCE - Negli ultimi dieci anni sono aumentate di 295 unità, pari al 77 per cento (ce ne erano 383 a fine 2010) le imprese private attive nel settore della sanità e dell’assistenza sociale. Un settore dà lavoro ad un gran numero di salentini, tra specialisti del settore e dell’indotto connesso. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma.
«La pandemia innescata dal Covid-19 è stata paragonata a uno tsunami», dice Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio.
«Mentre il sistema sanitario continua ad affrontare l’emergenza, tra ritardi e contromisure per arginare la diffusione del nuovo coronavirus, si è ritenuto opportuno - aggiunge Stasi - estendere il perimetro di conoscenze che questa drammatica esperienza ha fatto emergere anche a quelle realtà imprenditoriali che operano nel settore della sanità, dell’assistenza sociale e della farmaceutica, al fine di comprenderne il quadro e l’evoluzione in Puglia e in Italia. I tagli alla sanità pubblica hanno spianato la strada alle attività private. Partendo dai dati e dalle indagini statistiche - spiega Stasi - è possibile elaborare strategie e politiche mirate per lo sviluppo del sistema economico locale e nazionale. Inoltre, si contribuisce, in maniera più organica ed incisiva, alle necessarie attività di ricerca per osservare meglio le tendenze socioeconomiche. L’analisi e l’elaborazione dei dati, infatti, fornisce un importante supporto conoscitivo su cui basare gli interventi di sostegno, promozione e valorizzazione delle imprese, nell’interesse degli operatori economici, potendo interpretare, in maniera più nitida, la «fotografia» del nostro territorio - chiosa Stasi - con vantaggi anche sul fronte dell’impiego delle risorse pubbliche perché, nelle fasi di programmazione economica, si potranno adottare provvedimenti più puntuali ed efficaci».
In dettaglio, a Lecce e provincia, si contano 122 attività degli studi odontoiatrici; 57 di assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili; 54 degli altri studi medici specialistici e poliambulatori; 49 centri di fisioterapia; 49 servizi di asili nido ed assistenza diurna per minori disabili; 43 altre attività di assistenza sociale non residenziale non classificate altrove; 38 strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili; 32 laboratori di analisi cliniche; 29 strutture di assistenza infermieristica residenziale; 26 servizi di ambulanza, delle banche del sangue e altri servizi sanitari non classificati altrove; 24 attività paramediche indipendenti; 19 altre strutture di assistenza sociale residenziale; 18 laboratori di analisi cliniche, laboratori radiografici ed altri centri di diagnostica per immagini; 18 laboratori radiografici; 17 realtà di assistenza sociale non residenziale; 16 servizi di assistenza sociale residenziale; 14 strutture di assistenza per persone affette da ritardi, disturbi mentali o danni da abuso di stupefacenti; 11 servizi degli studi medici di medicina generale; 10 altre attività paramediche indipendenti non classificate altrove; sei attività svolta da psicologi; quattro servizi degli studi medici e odontoiatrici; quattro servizi degli studi medici specialistici; tre ospedali e case di cura generici; tre ospedali e case di cura specialistici; due prestazioni sanitarie svolte da chirurghi; due centri di medicina estetica; due altri servizi di assistenza sanitaria; un’attività di assistenza sanitaria; uno dei servizi ospedalieri; un istituto, cliniche e policlinici universitari; un’attività dei centri di radioterapia; un’attività dei centri di dialisi; un’altra attività di assistenza sociale non residenziale.
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