Il Dea chiude i battenti ai malati di Covid ma si attrezzano una sessantina di posti letto al «Vito Fazzi». La Asl riorganizza la cosiddetta «fase 3» della pandemia da Coronavirus, tenendo conto anche del nuovo piano ospedaliero regionale presentato nello scorso mese di agosto dal presidente della Regione, Michele Emiliano.
Dunque, la struttura del Dipartimento di emergenza ed accettazione, che nella scorsa primavera era stata attrezzata in tempi record per far fronte ai ricoveri dei pazienti colpiti dal Coronavirus, tornerà alla sua destinazione originaria, tenendo conto che è già stata svuotata dai ricoverati. Al momento, i ricoverati per Covid sono 13, e si trovano tutti nel reparto di Malattie infettive del «Vito Fazzi».
Qui saranno riservati 60 posti letto ai malati di Covid. Inoltre, ci saranno altri 16 posti nel reparto di Terapia intensiva, e sei ambulanze attrezzate per il trasporto delle persone contagiate.
Invece, come si legge nel piano regionale, tutto l’ospedale di Galatina è destinato a diventare Covid, in caso di necessità. Nello specifico, lo spiega il direttore generale della Asl. «Ci stiamo organizzando per trasferire al Dea tutti quanti i reparti originariamente previsti in questa struttura - dice Rodolfo Rollo - in maniera da poter utilizzare al meglio le sale operatorie, la Cardiochirurgia con le sale ibride ed anche le Rianimazioni. Nel frattempo nella sede storica del Fazzi organizzeremo una sessantina di posti per malati Covid, disponendo percorsi chiusi per non interferire con gli altri reparti. Parallelamente stiamo lavorando per Galatina - aggiunge il direttore Rollo - Se malauguratamente dovesse esserci un incremento dei ricoveri, tutto l’ospedale di Galatina diventerà ospedale Covid. Il nostro intento è quello di escludere tutti gli altri ospedali della provincia dai ricoveri Covid».
I vertici della Asl si stanno preparando anche ad un’altra emergenza - quella influenzale - che potrebbe esplodere tra qualche settimana. «Spero di poter raggiungere un obiettivo - dice Rollo - All’interno dei presìdi territoriali di assistenza, conto di assicurare la residenzialità a quei pazienti che non necessitano di ricovero ma che non possono essere gestiti a casa durante l’inverno. Penso agli anziani che non devono andare nelle Residenze socio sanitarie ma che, per patologie lievi che però necessitano di assistenza, possono essere collocati all’interno di queste strutture».
Oltre alla riorganizzazione dei posti letto per le persone contagiate dal Coronavirus, il piano ospedaliero regionale ha fissato anche i posti di Terapia intensiva sull’intero territorio salentino. Dunque, saranno 38 al Dea di secondo livello; 8 rispettivamente negli ospedali di Gallipoli, di Scorrano e di Casarano; 12 al nosocomio di Galatina, 6 a quello di Copertino, 12 all’ospedale di Tricase, 8 alla clinica «Città di Lecce» e 15 a Villa Verde: in tutto, 115 posti letto.