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Duplice omicidio Lecce: il killer in carcere ha chiesto solo un libro di preghiere

 
Alberto Nutricati

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Alberto Nutricati

Fidanzati uccisi a Lecce, la maestra di De Marco: «Studente modello, molto introverso»

Antonio De Marco è accusato di aver ucciso i fidanzati Daniele De Santis ed Eleonora Manta

Domenica 04 Ottobre 2020, 08:51

13:14

Un libro di preghiere. Questa l’unica richiesta formulata dal carcere da Antonio De Marco, 21enne casaranese, reo confesso del duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta.
A renderlo noto è Andrea Starace, che, assieme a Gianni Bellisario, compone il collegio difensivo di De Marco. Gli avvocati hanno avuto un incontro con il loro assistito nel carcere di Borgo San Nicola. «Un ragazzo provato»: così lo definisce Starace, che non esclude la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica. Al momento però non è stata richiesta alcuna perizia, anche se in queste ore il collegio difensivo sta valutando se procedere in quella direzione o meno.

Nel frattempo, continuano a ritmo serrato le indagini dei carabinieri, allo scopo di colmare alcune lacune che permangono nonostante la confessione rilasciata dal giovane. Parole che lasciano un buco nero proprio sul movente.
Lo scorso venerdì la Procura ha conferito al consulente Silverio Greco l’incarico di passare al setaccio computer, smartphone e tre pen drive sequestrati nell’appartamento di via Fleming, dove risiedeva il 21enne studente di scienze infermieristiche. La difesa, invece, non ha inteso nominato alcun consulente di parte.

Gli accertamenti tecnici sulle tracce biologiche e sulle impronte dattiloscopiche presenti sul materiale acquisito dai militari durante il pedinamento del 21enne saranno condotti dai Ris di Roma. In questo caso, l’incarico sarà affidato domani.
L’attenzione dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche si soffermerà sui preservativi utilizzati da De Marco nel rapporto avuto domenica sera con una escort e sulla banconota da 20 euro usata dal giovane per l’acquisto di un fumetto giapponese in un’edicola di Lecce.

Diversi gli interrogativi ai quali gli investigatori cercano di dare una risposta. Uno di questi riguarda il significato della scritta «caccia al tesoro», trovata su uno dei bigliettini persi dal 21enne nell’allontanarsi dalla scena del crimine. Non manca chi ritiene si tratti di una sorta di sfida lanciata agli inquirenti. Tra l’altro, su questo punto De Marco non ha fornito risposte nel corso dell’interrogatorio dinanzi al gip Michele Torriello, che giovedì scorso ha convalidato il fermo.
De Marco è attualmente in isolamento giudiziario nel carcere di Borgo San Nicola. L’isolamento sarebbe dovuto terminare venerdì e il reo confesso sarebbe dovuto essere trasferito nelle celle ordinarie. Al momento, però, si è ritenuto opportuno prorogare il regime più restrittivo, anche per evitare contatti con gli altri reclusi.

IL RAGAZZO HA INCONTRATO LA SORELLA - Un’ora di colloquio in carcere con la sorella maggiore. E’ il primo contatto con i familiari che il 21enne Antonio De Marco ha avuto dopo l’arresto di lunedì scorso per l’omicidio confessato dell’arbitro salentino Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta. Il giovane di Casarano, studente alla scuola infermieri dell’ospedale Fazzi di Lecce, continua ad avere la sorveglianza continuativa e ad essere solo in cella, nonostante sia stato revocato l’isolamento giudiziario dopo la convalida del fermo da parte del gip Michele Toriello. Non ha chiesto di avere in cella la televisione né di leggere i giornali, ma solo dei libri. Tra quelli che gli sono stati dati e che sono in dotazione alla libreria del carcere c'è anche un opuscolo di preghiere che il cappellano del carcere dona ai detenuti. Intanto per domattina, nella capitale, è previsto il conferimento dell’incarico agli investigatori del Ris di Roma per le analisi su tutto il materiale biologico raccolto nel luogo del delitto in via Montello a Lecce. 

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