GALATONE - Ha rovinato il pregiato portone della venerata chiesa del Santissimo Crocifisso, proprio nei giorni della festa, nel tentativo di entrare nell’edificio sacro. Forse per rubare, forse per profanarla. Lo spiegherà oggi al giudice. Il sistema trovato da un 36enne di Aradeo, autore del tentativo di effrazione, è stato molto artigianale: ha divelto un cestino dei rifiuti, in piazza, e con il paletto di sostegno in metallo ha fatto leva tra le due ante del secentesco portone nel tentativo di entrare.
Notevolissimi i danni arrecati alla struttura lignea che ora dovrà essere necessariamente restaurata. “Per fortuna è stato sventato un grave furto per la nostra comunità – tira un sospiro di sollievo il sindaco Flavio Filoni – grazie al consigliere Iacopo Inguscio che celermente ha avvisato le forze dell’ordine”. Tutto è avvenuto intorno alle 2.30 della notte quando l’uomo, Antonio Catalano nato nel 1984, ha portato il suo attacco alla chiesa. Pare che l’uomo non sia nuovo ad atti di questo genere. Nonostante l’ora tarda due persone si sono accorte di quel che accadeva in piazza. Il consigliere comunale ed un militare libero dal servizio che si è accorto del trambusto ed ha avvisato i carabinieri. Immediato l’intervento per sventare il balordo tentativo di entrare nel luogo sacro. Ora il 36enne è ristretto ai domiciliari e dovrà affrontare, assistito dall’avvocato di fiducia Andrea Starace, il processo per direttissima a mezzogiorno davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale del tribunale di Lecce, Fabrizio Malagnino. Per la comunità galatea la tristezza è amplificata.
La chiesa del Crocifisso è veneratissima, un punto di riferimento totalizzante per i credenti e non solo. Tutto ciò è persino avvenuto (e non è detto che non abbia catalizzato l’attenzione dell’uomo) durante un periodo dell’anno particolare, la celebrazione dell’Ora dei Miracoli e la messa del vescovo Fernando Filograna e dal cardinale Fernando Filoni. Si tratta della ricorrenza del quattrocentesimo anniversario del Miracolo dell’Icona, avvenuto il 2 luglio del 1621.