LECCE - In sedia a rotelle lungo la via Francigena Salentina affiancato da un non vedente, un giovane amputato ed altri sostenitori. E’ la prima ancorché straordinaria iniziativa del paraplegico, Adriano Bolognese, fondatore dell’associazione “Mollare Mai” finalizzata alla promozione dello sport per disabili. Oggi alle 6.30 Bolognese, che ha perso l’uso delle gambe a causa di un infortunio sul lavoro, partirà da piazza Sant’Oronzo e percorrerà la via Francigena Salentina per testare il tragitto e segnare eventuali, necessarie deviazioni che lo rendano percorribile a tutti coloro che hanno dei limiti fisici. Le strade di pellegrinaggio, infatti, si snodano lungo sentieri impervi, paesaggistici e campestri, vie secondarie che dovevano tutelare i pellegrini da eventuali aggressioni.
Questa mattina, dunque prenderà il via questa interessante avventura che aprirà nuovi orizzonti verso l’integrazione sociale dei portatori di handicap. Proseguirà sabato 29 e domenica 30, con arrivo previsto a Santa Maria di Leuca nel tardo pomeriggio. La missione di Adriano e della sua associazione “Mollare Mai Handbike e Sport”, è infatti quella di aiutare le persone con disabilità a sfidare i propri limiti e a concedersi una vita intensa e attiva come chiunque altro. Ma non smette di coltivare un sogno ancora più grande: quello di veder seguito il suo esempio da altre associazioni in tutta Italia, sì da poter realizzare, ciascuna nel proprio territorio di competenza, un tracciato nazionale della via Francigena per disabili da percorrere in un’unica, grande staffetta che abbracci tutta l’Italia. La via Francigena, riconosciuta dal Consiglio d’Europa come itinerario culturale nel 1994, è un complesso di vie di pellegrinaggio che venivano percorse dai fedeli che desideravano raggiungere la Terra Santa. L’itinerario completo parte dall’Inghilterra, percorre Francia, Svizzera e l’Italia fino ai porti di Brindisi, Otranto e Santa Maria di Leuca da dove i fedeli si imbarcavano alla volta della Terra Santa. A tutt’oggi viene frequentata da turisti quasi al pari del cammino di Santiago, ma mai prima d’ora ha visto partecipi persone con disabilità fisiche