Amianto nel campus universitario Ecotekne, la politica si muove.
Una piccola struttura accessoria, in una zona degli ampi giardini del campus Ecotekne, risulta avere il tetto costituito da lastre di amianto. Non si tratta di una struttura in muratura ne’, tanto meno, di uno dei locali destinati alla convegnistica o alle attività di studio di studenti e visitatori, ma di una specie di gabbiotto che insiste a ridossso di uno dei viali quotidianamente battuti da chi frequenta il polo scientifico universitario.
Per avere maggiori lumi, il consigliere regionale del M5S Cristian Casili ha effettuato nelle scorse ore un sopralluogo presso la struttura in questione, ubicata nelle vicinanze degli edifici R1 e R2. «Ho inviato una nota al magnifico rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice - fa sapere Casili - per evidenziare la situazione. Sappiamo che si tratta di una struttura non destinata ad ospitare eventuali visitatori, ma lo stato di deterioramento della copertura impone la massima attenzione. Per questo ho chiesto l’avvio delle attività di campionamento dell’amianto e la successiva valutazione del rischio qualitativo o quantitativo della possibile dispersione di fibre d’amianto nell’ambiente, in modo da poter effettuare gli interventi del caso e garantire la massima sicurezza».
Sul tema interviene anche il movimento politico «Rete Indipendente», ricordando che «l’amianto è un materiale cancerogeno: quando si sfalda, rilascia fibre di dimensioni microscopiche e volatili che, se inalate o ingerite in maniera involontaria possono causare malattie molto serie. Non sappiamo - fa sapere “Rete Indipendente” da quanto tempo esista quella copertura, ma essendo l'amianto vietato in Italia dal 1992, possiamo supporre che si trovi in Università da almeno trent'anni, ed il tempo ha evidentemente fatto il suo corso». Da qui l’aupsicio: «Per la sicurezza degli studenti e di quanti frequentano il campus, si deve fare immediata chiarezza sulla presenza di tale materiale altamente nocivo per l’ambiente e la salute», dice Sara Giusy Conte, responsabile Territoriale di Rete Indipendente. «In materia di amianto - continua Tecla Chirivì, segretaria di Rete Indipendente - a livello normativo numerosi sono stati gli interventi che hanno dapprima ristretto e poi imposto il divieto di impiego dello stesso. Particolare attenzione è riservata al problema dell'amianto negli edifici, individuando come situazioni a maggior rischio quelle in cui esso si trova libero o legato in matrice friabile, come in questo caso».
Si spera quindi di poter eseguire presto «un’analisi sul materiale, a seguito della quale la Regione può disporre la rimozione dei materiali contenenti amianto».