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Otranto, torna in azione lupo solitario: aggredita turista mentre fa jogging. Enpa: «Non è un lupo, ma cane randagio»

 
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Otranto, torna in azione lupo solitario: aggredita turista mentre fa jogging

La donna 47enne sta bene, medicata in ospedale per graffi e morsi

Venerdì 10 Luglio 2020, 11:33

19:45

OTRANTO - Una donna di 47 anni, in vacanza in un villaggio turistico sul litorale adriatico di Otranto, in Salento, è stata aggredita da un lupo mentre faceva jogging nella pineta a ridosso della spiaggia. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato la donna al pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano, le sono stati medicati graffi e morsi sulla parte bassa della schiena e alle gambe. In alcuni casi si è reso necessario il ricorso a dei punti di sutura. E’ stata la stessa donna a raccontare di essere stata assalita dall’animale.

Dell’accaduto sono stati informati i carabinieri.


Si tratta della seconda aggressione denunciata nella zona, un’area Sic dove sono stati avvistati da tempo più esemplari di lupo. Qualche settimana addietro l’animale, probabilmente lo stesso che si aggira nella zona dimostrando generalmente una insolita mansuetudine e familiarità con i bagnanti, aveva strappato il vestito ad una bambina anche lei ospite del villaggio.

COLDIRETTI: «CRESCE ALLARME PREDATORI E FAUNA SELVATICA» - L’episodio della turistica aggredita da un lupo a Lecce mette ancora una volta in luce la preoccupante proliferazione di lupi, cani inselvatichiti e ibridi che va controllata e contenuta in Puglia, dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti sulla Murgia barese e tarantina e sul Gargano. E' quanto afferma Coldiretti Puglia, a seguito della recrudescenza del fenomeno degli attacchi dei lupi. 

"Nel giro di dieci anni i lupi si sono moltiplicati, mettendo a rischio non solo gli animali nelle stalle e al pascolo, ma anche la vita stessa di agricoltori e pastori. In Puglia sono enormi le perdite registrate in campagna causate dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 11,5 milioni di euro. Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese. Il problema dei grandi carnivori sta diventando insostenibile ed è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Il tema ormai ingestibile della fauna selvatica e dei predatori – insiste il presidente Muraglia - va affrontato ai massimi livelli con una strategia congiunta tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia per stabilire le misure da adottare a tutela delle aziende agricole e zootecniche”.

IL COMMENTO DELL'ENPA - «Al lupo al lupo in Salento? Enpa invita alla cautela». Lo sottolinea l’associazione animalista commentando l’aggressione in Salento da parte di un «presunto lupo», scrive l’Ente Nazionale Protezione Animali, ricordando che «da più 150 anni non risultano attacchi all’uomo da parte dei lupi. Il lupo è per natura schivo e difficilmente si avvicina. Diversa invece la situazione del randagismo in Puglia - prosegue l’Enpa - dove il fenomeno è una vera piaga: il 99,9% delle aggressioni sono dovute a cani randagi molto simili ai lupi. Ricordiamo infatti che, purtroppo illegalmente, per portare avanti la razza di cane del lupo cecoslovacco c'è chi illegalmente utilizza animali selvatici. Sarà quindi molto importante aspettare il risultato delle indagini in corso. Per quel che riguarda gli agricoltori - aggiunge l’Enpa - invitiamo le associazioni di categoria a non lanciare allarmismi inutili e nocivi ma piuttosto a diffondere le buone pratiche del rispetto delle normative vigenti e della prevenzione. Per evitare danni causati da qualsiasi animale, infatti, è fondamentale ricorrere a tutti i mezzi di protezione a disposizione e previsti dalla legge come le recensioni fisse, gli strumenti di dissuasione, la guardania o la sorveglianza del bestiame». 

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