Sale a 21 il bilancio dei decessi fra gli ospiti della casa di cura «La Fontanella» di Soleto.
Alle 4 di ieri mattina si è spenta una signora di 82 anni, originaria di Spongano, ricoverata nell’ospedale di Copertino nel reparto Covid.
Un decesso del tutto inaspettato, a detta dei familiari. Anche perchè, in base a quanto emerso, pare che le condizioni di salute dell’82enne non fossero state mai particolarmente critiche. Negli ultimi giorni era stata sottoposta a diversi tamponi, che però avrebbero dato esito differente: l’ultimo aveva dato esito negativo.
Improvvisamente, però, le cose sono cambiate.
Il personale medico ha comunicato ai familiari il decesso della paziente. I nipoti hanno poi dato incarico al loro legale di fiducia, l’avvocato Giuliano Fina, di procedere per fare chiarezza e capire le circostanze della morte.
I familiari avevano già sporto denuncia in Questura, nel momento in cui si apprese del contagio della parente all’interno della struttura sanitaria. A breve, quindi, sarà presentata un’integrazione, con la quale si chiederà alla Procura anche di procedere all’autopsia.
Il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Alberto Santacatterina: risultano indagati la direttrice Federica Cantore, l’amministratore unico don Vittorio Matteo e il responsabile sanitario della struttura Catello Mangione. Le accuse sono quelle di abbandono di persona incapace e diffusione colposa di epidemia.
A fine aprile il ministro della Salute Roberto Speranza ha inviato gli ispettori nella struttura per accertare come fosse la situazione.
Ai magistrati il compito di accertare se i drammatici racconti contenuti negli esposti presentati fino ad ora corrispondano al vero.
Secondo il contenuto degli atti finiti nelle mani degli investigatori, gli anziani non sarebbero stati assistiti con la dovuta cura e abbandonati al proprio destino, alcuni anche senza che venisse somministrata loro la terapia prescritta.
Nelle scorse settimane, la Cantore e don Vittorio (che hanno lasciato la struttura dopo essere risultati positivi al Coronavirus) hanno depositato un corposo memoriale tramite gli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna per dimostrare la correttezza del proprio operato.
Alcune settimane fa nella caserma dei carabinieri della stazione locale è stata sentita dai Nas una infermiera della struttura, alla quale sono state chieste numerose indicazioni sulla gestione degli ospiti.
L’ascolto, che è avvenuto alla presenza degli avvocati dell’operatrice sanitaria ( sentita come persona informata sui fatti) è durato circa cinque ore.
Prossimamente saranno sentiti anche i parenti degli anziani che hanno presentato denuncia.
Intanto gli esiti sui tamponi degli ospiti attualmente presenti nella struttura sono tutti negativi.