LECCE - Quattro nuovi casi di positività a Copertino e il Covid 19 arriva per la prima volta a Lecce città, dove per il titolare di una nota pizzeria del centro si è reso necessario il ricovero al «Santa Caterina Novella» di Galatina. Un momento di massima allerta per il Salento ed il capoluogo, dove le autorità sanitarie hanno disposto con massima urgenza l’apertura del nuovo «Dea», nato come Dipartimento per le emergenze e accettazioni del Fazzi ma in questa fase destinato ai ricoveri Covid.
I CASI A COPERTINO - A Copertino, oltre al medico anestesista 57enne e a un dipendente di 61 anni, entrambi in servizio nel nosocomio, è risultata positiva al test anche la moglie dell’impiegato amministrativo sottoposta al tampone faringeo. Nei giorni scorsi la donna aveva accusato sintomi di astenia riconducibili al contagio ed i sanitari ne hanno disposto il ricovero nel reparto di malattie infettive del “Santa Caterina Novella” di Galatina. Al numero dei contagi si sono aggiunti ieri anche un 73enne di Copertino, un’anziana 82enne di Monteroni ed un novantenne di Carmiano, che erano ricoverati nel reparto di Medicina dell’ospedale copertinese. Inizialmente sono stati isolati in camere singole, poi allontanati dagli altri pazienti per essere trasferiti nel reparto di malattie infettive del “Fazzi” di Lecce. Solo per l’anziano di Carmiano è stato disposto il distacco al proprio domicilio. Ma il numero dei contagi risulta oltremodo fluttuante. Nella giornata di ieri anche un infermiere del reparto di Medicina di Copertino che era in quarantena ha manifestato febbricola e tosse secca. Sintomi per i quali è stato avviato al pre-triage di Galatina e sottoposto a tampone.
PRIMO POSITIVO A LECCE - Si tratta del titolare di una pizzeria in centro. La notizia è stata diffusa da un post comparso sul profilo facebook della moglie, anche lei ora con la febbre, a casa ed in isolamento assieme ai figli. «Mio marito - ha postato sui social - è ricoverato da questa notte al reparto infettivi di Galatina con una polmonite bilaterale interstiziale e un tampone positivo al Covid-19». Tutto sarebbe iniziato, racconta la donna, domenica scorsa. Un forte raffreddore, mal di testa e un senso di debolezza, ma niente febbre. Dati i sintomi del coniuge sono rimasti a casa, affidando la gestione ai dipendenti e non abbandonando mai l’abitazione. Dopo una serie di telefonate, visto il peggioramento dei sintomi, l’intervento del 118 e la conferma di contagio e polmonite. Ora anche la donna ed uno dei figli avrebbero la febbre.
«La situazione della moglie e dei figli» del «nostro concittadino ricoverato a Galatina, positivo al Coronavirus, primo caso leccese, è seguita» e «il tampone è già programmato per oggi». Lo dice il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, in un video su Facebook, riferendosi al contagio del gestore di una pizzeria. Nel locale, secondo quanto sostenuto dalla trasmissione televisiva 'Sportitalia', «prima della partita (domenica 1 marzo) con il Lecce, c'erano tifosi dell’Atalanta». Dopo questa ricostruzione, qualcuno ha attaccato il primo cittadino.
«Mi si attribuisce una responsabilità per quanto accaduto - commenta il sindaco - è incauto e sconsiderato assegnare l'individuazione di come sia avvenuto il contagio e quindi invito tutti a dichiarazioni responsabili, soprattutto quando si usano i social, per evitare di scatenare sentimenti di paura e psicosi collettiva».
Sulla gestione dell’emergenza, il sindaco sottolinea che «non ci sono inefficienze, negligenze o ritardi del nostro servizio sanitario, ma in questa situazione che pone a carico delle strutture ospedaliere il monitoraggio di circa 400 cittadini che sono in quarantena fiduciaria, l’ordine di eventuali tamponi dipende dalle urgenze».
«Stamattina - prosegue Salvemini - è partito un servizio straordinario di pulizia di strade e marciapiedi, due volte al giorno. Abbiamo ridotto il servizio di trasporto pubblico, sono sospese l’attività degli ausiliari del traffico sulle strisce blu e la ztl», ed è stato «attivato con volontari della protezione civile un numero fisso, 0832.23.00.49, per richieste di assistenza in caso di quarantena domiciliare e per anziani soli».