BARI - «Non possiamo impedire la libera iniziativa imprenditoriale, però il Comune di Lecce ha già manifestato la volontà di procedere alla realizzazione di un impianto pubblico», lo ha detto Gianfranco Grandaliano, direttore generale di Ager, l’agenzia per il servizio di gestione dei rifiuti della Regione Puglia, durante le audizioni in V commissione consiliare sulla richiesta dell’impresa privata Metapulia di poter realizzare un impianto di produzione di bio-metano tramite trattamento anaerobico nell’area industriale del Comune di Lecce. Ambientalisti ed esponenti politici pugliesi, tra questi il consigliere regionale del Pd Sergio Blasi, si sono schierati contro la realizzazione dell’impianto privato.
«Obiettivo dell’audizione - ha spiegato Blasi stamattina - è tenere alta l’attenzione su un progetto che riguarda un territorio già gravato da emergenze ambientali, anche in considerazione della programmazione regionale in materia di rifiuti». Il Comune di Surbo, che ha competenza su parte della zona industriale dove dovrebbe essere allocato l’impianto, ha espresso riserve sulle distanze dai luoghi sensibili, come le scuole che sono nel raggio di appena 1.260 metri. Lo stabilimento - è un’altra obiezione sollevata dal Comune - potrebbe inoltre determinare disagi alla circolazione, per la presenza di numerosi mezzi per il trasporto dei rifiuti. Anche la Pro Loco si è detta «preoccupata e ha sollecitato «la tutela della salute dei cittadini». L’Isde, l’associazione medici per l'ambiente, ha parlato di «una scelta non in linea con la sostenibilità ambientale, dal momento che il compostaggio anaerobico è più impattante di quello tradizionale aerobico». Anche la Provincia di Lecce ha sollevato «perplessità sulle distanze dai luoghi sensibili e sulla eventuale sovrapposizione a ulteriori interventi pubblici».