LECCE - Un poliziotto fa footing e scorge due individui sospetti nei pressi di un casolare abbandonato. Presenze che hanno richiesto una verifica immediata. E così è stato scoperto un borsone con un piccolo arsenale. C’erano un kalashnikov e tre pistole, tutti perfettamente funzionanti, già carichi e pronti all’uso. Le armi sono state rinvenute domenica sera.
La scoperta - come si diceva - è avvenuta all’interno di un casolare abbandonato, nei pressi della strada che collega Lecce a San Cataldo. È lì che un agente ha notato due uomini, quasi certamente di origini straniere, intenti a scavalcare il muro di recinzione di una masseria diroccata. Avevano con sé un borsone di colore nero, di grosse dimensioni. Il poliziotto ha immediatamente allertato i propri colleghi. Sul luogo, nel giro di alcuni minuti, sono giunti gli agenti della squadra mobile coordinati dal vicequestore Alessandro Albini. All’arrivo dei poliziotti i due individui non c’erano più. S erano allontanati a bordo di uno scooter dopo aver abbandonato il borsone.
L’attenzione degli investigatori si è soffermata subito sul borsone. È stato ispezionato e sono saltate fuori le armi che sono state subito sequestrate. Del ritrovamento è stato informato il pubblico ministero di turno. E su disposizione del magistrato le sono state consegnate ai laboratori della Polizia di Stato per chiarire se siano state utilizzate di recente in qualche episodio criminale.
Attraverso le videocamere di sorveglianza installate nelle vicinanze, inoltre, si sta cercando di risalire al numero di targa e al modello del veicolo usato per la fuga dai malviventi.
Appena 24 ore prima, sempre in città, è stato rinvenuto e sequestrato un altro kalashnikov, all’interno del campo sosta “Panareo”. Arma tipica delle azioni della malavita organizzata. Ed è quello l’ambito verso il quale sono indirizzate le indagini degli agenti della squadra mobile.
Il kalashnikov e le pistole avevano tutti la matricola abrasa: ma soprattutto erano in ottimo stato e perfettamente funzionanti.
Secondo gli investigatori, è probabile che i due sconosciuti avessero lasciato le armi in un posto sicuro per nasconderle e riprenderle all’occorrenza, magari in occasione di qualche azione criminale. Oppure è possibile anche che fossero destinate a qualcun altro.
Ad ogni modo i poliziotti stanno lavorando incessantemente per cercare di risalire agli utilizzatori delle armi.
Questa mattina, invece, verrà interrogato Agim Saiti, il 21enne nativo di Messina arrestato dalla polizia in seguito al ritrovamento di un kalashnikov nel campo Panareo. Il giovane comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo alla presenza dell’avvocato Massimo Bellini. I poliziotti erano intervenuti nel campo rom dopo la segnalazione di colpi di arma da fuoco che erano stati esplosi all’interno dell’insediamento. Sopralluogo e indagini hanno consentito di sequestrare l’arma e far scattare l’arresto.